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Cronaca

Arrestata banda di ladri senza scrupoli, dal covo di Modena razzie nelle province vicine

Polizia e Carabinieri di Cuneo hanno portato a termine un'operazione contro un gruppo di nomadi sinti, accusati di ben 22 furti in abitazione. Agivano spesso travestiti da uomini delle forze dell'ordine e spendevano il bottino per mantenere un alto stile di vita

Nei giorni scorsi, precisamente nella notte tra mercoledì 27 e giovedì 28 febbraio, si è conclusa con ben sette arresti un'operazione congiunta di Polizia e Carabinieri, che ha visto impiegati tra Modena e altre località circa un centinaio di uomini. Sono finiti infatti in manette nella loro abitazione modenese sette nomadi Sinti piemontesi, pregiudicati, ritenuti gli autori di una rapina e di 22 furti in abitazione consumati nelle province di Cuneo, Cremona, Reggio Emilia, Piacenza e Mantova, nel periodo compreso tra i mesi di settembre 2018 e gennaio 2019. Per quattro di loro la misura cautelare cita anche l'ipotesi di associazione a delinquere.

Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e dal personale della Squadra Mobile di Cuneo, hanno permesso di fare emergere la totale spregiudicatezza con cui gli indagati mettevano in atto i furti e l’accurata azione di pianificazione che precedeva e seguiva ognuno di questi. E’ stato così possibile appurare che i sette si erano procurati una sicura sistemazione logistica in un appartamento della città, dove si rifugiavano dopo i colpi nelle province limitrofe. Inoltre per garantirsi la buona riuscita dei colpi, in diversi di questi si presentavano presso gli obiettivi prescelti utilizzando segni distintivi in uso alle Forze dell’Ordine (Carabinieri e Guardia di Finanza), come pettorine, cappelli e tesserini di riconoscimento falsificati artigianalmente, così da carpire in prima battuta la fiducia delle vittime e assicurarsi infine una fuga indisturbata.

Per quanto accertato gli arrestati, che non avevano alcun tipo di impiego lavorativo lecito, con il profitto delle razzie compiute arrivavano ad avere un guadagno mensile di oltre 25 mila euro a testa tra denaro contante e la successiva ricettazione dei preziosi abilmente sottratti. Tale provento veniva utilizzato per foraggiare i successivi colpi, speso per mantenere un elevato stile di vita mondana e  per acquistare capi d’abbigliamento di alta moda ed automobili di pregio.

Gli arresti sono stati materialmente eseguiti nei comuni di Magliano Alpi (CN), di Trinità (CN) frazione San Giovanni Perucca e di Modena, con un dispositivo imponente ma "discreto", che ha permesso di portare a compimento gli arresti velocemente ed in piena sicurezza.

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