Lo shaboo passa di mano, terzo arresto di uno spacciatore nigeriano
In città, nelle ultime settimane, lo spaccio della pericolosa e costosa droga sintetica sembra sia diventato appannaggio dei pusher di nazionalità nigeriana, a discapito del controllo finora esercitato dai filippini. Ieri un arresto in zona Pomposa
Dopo lunghi mesi nei quali se ne erano perse le tracce, ultimamente ha fatto il suo ritorno sulle cronache locali lo shaboo, la metanfetamina in cristalli che rappresenta l'ultima frontiera delle droghe sintetiche. Alla fine di gennaio si sono registrati due nuovi arresti di spacciatori di shaboo, seguiti proprio ieri da un terzo, grazie al quale è stata sequestrata una quantità significativa di stupefacente.
Sono stati i poliziotti della Volante ad individuare lo spacciatore ieri pomeriggio mentre transitavano in via Castelmaraldo, nella zona di piazza Pomposa, per un normale controllo. Gli agenti hanno assistito al colloquio fra due stranieri e hanno deciso di indagare: uno dei due – di origine asiatica – si è allontanato, mentre un nigeriano è stato fermato.
L'uomo, un 32enne clandestino e già noto alle forze dell'ordine, nascondeva in tasca 25 dosi di shaboo, per un peso complessivo di 22 grammi. La droga è stata sequestrata insieme a tre telefoni cellulari e 1685 euro in contanti, mentre l'africano è stato tratto in arresto e avviato al processo per direttissima.
Un aspetto significativo della vicenda riguarda la nazionalità dell'arrestato, che è la stessa dei due connazionali fermati il 24 e il 27 gennaio scorsi. Sembra quindi abbastanza chiaro che i pusher nigeriani, che frequentano abitualmente l'area tra la stazione e il parco XXII Aprile, abbiano iniziato a distribuire anche la pericolosa metanfetamina, che finora era stata appannaggio esclusivo dei filippini. Resta ovviamente da capire con quali ruoli e con quali gerarchie.
