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Cronaca

Preso lo spacciatore tunisino “imitatore” dei narcos sudamericani

Si faceva chiamare Ramon, lo spacciatore pluripregiudicato arrestato ieri dalla Polizia municipale di Modena. Per lui si sono già aperte le porte del carcere, dopo il blitz degli agenti nella sua abitazione

Tatuaggi tribali e colorati sul corpo, soprattutto sulle braccia, e i capelli raccolti nel codino: un look inusuale per uno spacciatore magrebino, che invece rimanda a certa criminalità di Paesi sudamericani. Ai narcotrafficanti ispanici si ispirava infatti il tunisino 25enne pluripregiudicato, noto come Ramon, arrestato dalla Polizia municipale di Modena.

Nella calma della settimana di Ferragosto non si ferma l’attività degli operatori del Comando di via Galilei. Nel pomeriggio di martedì 18 agosto gli agenti in borghese del Nucleo Problematiche del Territorio hanno effettuato diversi controlli in parchi ed appartamenti situati in zone delle città particolarmente frequentate dagli spacciatori e pertanto sotto stretta osservazione delle forze dell’ordine. Particolare attenzione è stata rivolta alle vie del centro storico, dove i controlli si sono indirizzati, tra l’altro, verso un appartamento formalmente abitato da un italiano, ma che gli agenti sanno di fatto essere spesso utilizzato da spacciatori magrebini.

Verso le 17 gli uomini della Municipale sono entrati nell’abitazione dove hanno sorpreso una loro vecchia conoscenza: un tunisino, H. M. le sue vere iniziali, con numerosi precedenti penali legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, clandestino, che ha già trascorso sei anni nelle carceri italiane. A carico del magrebino, che dai clienti si fa appunto chiamare Ramon, anche per i tratti tipicamente latini, pesa un mandato di cattura per un residuo di pena di 10 mesi emesso dal Tribunale di Asti per fatti criminosi commessi nel 2014 in Piemonte. Per lui sono quindi immediatamente scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere di S. Anna.

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