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Cronaca

Arrestato dopo centinaia di colpi: “Avete preso il re delle truffe”

E' finito in manette Stefano Grassi, 46enne con alle spalle una ventennale carriera da truffatore. Ha accumulato ben 240 denunce e dovrà scontare oltre 10 anni di carcere. Bloccato dalla Polizia mentre cercava di barricarsi nella sua casa di Modena

Dopo che gli agenti della Questura di Modena hanno sfondato la porta del suo appartamento e lo hanno ammanettato, li ha salutati trionfalmente dicendo: “Avete preso il re delle truffe!”. E' finita – almeno per ora – con questa scenetta emblematica la carriera da truffatore di Stefano Grassi, 46enne originario di Reggio e residente a Modena, che negli anni ha fatto conoscere il suo nome a molti commercianti della regione e del basso lombardo, oltre che agli uffici delle forze dell'ordine e alle aule di tribunale.

Grassi è finito in manette ieri a Modena, dopo un ruolino di marcia criminale davvero impressionante. Negli ultimi hanni ha infatti collezionato 240 denunce per truffa, cui si aggiunge ul numero altrettanto elevato di colpi andati a segno e non denunciati dalle vittime. Un truffatore che ha prima battuto l'area tra Cremona e Mantova, per poi dedicarsi a tutte le province emiliane, da Parma alla Romagna e riuscendo ad appropriarsi di merce per un valore impossibile da calcolare, ma sicuramente a sette cifre. Pizzicato più volte e già condannato, era riuscito tuttavia a evitare il carcere per molti anni, continuando nella sua attività illecita.

LA TECNICA – Le vittime di Grassi erano quasi sempre imprese del settore agroalimentare, dal Parmigiano all'Aceto balsamico, dai salumifici alle cantine vinicole. Spacciandosi per il titolare di un ristorante, o per l'organizzatore di un evento ordinava discreti quantitativi di merce, sempre giustificando l'acquisto per aziende realmente presenti sui territori o per eventi concreti. Alle ditte fornitrici venivano inviati due complici, due anziani modenesi, che ritiravano la merce pagando con un assegno falso, scoperto o addirittura rubato. In alcuni casi veniva anche millantato un bonifico che però non partiva mai. Dopo aver preso possesso della merce, Grassi spariva dalla circolazione, disattivando le schede sim. Un metodo semplice ma efficace, che faceva leva sulla buona fede delle vittime nel trovare riscontri concreti per l'ordine che veniva effettuato, anche grazie a chiacchiare affabili in dialetto emiliano e alla presenza di due anziani insospettabili come “corrieri”.

L'ARRESTO – La collezione di condanne maturata negli anni, ha portato la Procura di Reggio a emettere un ordine di carcerazione, ma la Polizia reggiana non è riuscita a reperire il truffatore nella sua residenza. Il compito è passato quindi nelle mani della Squadra Mobile di Modena, che ha sorvegliato per due giorni il domicilio di Grassi, nella periferia ovest della città. L'altra sera il malvivente è rientrato e si è trovato di fronte gli agenti: la fuga in auto e a piedi è durata poco, con la Polizia che lo ha ammanettato un attimo dopo l'ingresso nell'appartamento, dove aveva cercato di barricarsi.

Ora Grassi dovrà scontare in carcere una pena cumulativa di 10 anni e 2 mesi. Provvedimenti giudizziari aranno adottati anche nei confronti dei suoi due complici, due modenesi di 81 e 73 anni.

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