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Cronaca Via Divisione Acqui / Via Divisione Acqui, 17

Maserati, nuove tensioni tra Fiom e azienda sulle assemblee

La Fiom lamenta nuovamente il divieto di assemblea, questa volta nello stabilimento Maserati, e auspica un incontro al più presto con l’azienda: “In caso di mancate risposte saranno messe in atto iniziative sindacali”

Non sembrano conoscere fine le dispute sindacali della Fiom interne al gruppo Fiat. Quello che era accaduto lo scorso dicembre in Ferrari, si ripete oggi alla Maserati, dove il sindacato metalmeccanico della Cgil si è sentito rispondere picche davanti alla volontà di tenere un'assemblea sindacale retribuite durante l’orario di lavoro. È successo stamattina allo stabilimento di via Divisione Acqui, quando la Fiom si è presentata ai cancelli dell’azienda per chiedere di svolgere l’assemblea in concomitanza con la Uilm e le altre organizzazioni sindacali.

“Non ci è stato concesso di entrare – afferma Massimo Valentini della Fiom/Cgil Modena -  con la motivazione che le 10 ore di assemblee sindacali annue previste dal contratto collettivo specifico di lavoro del Gruppo Fiat erano già state prenotate dalle altre organizzazioni sindacali. Una chiara discriminazione verso la Fiom – continua il sindacalista - visto che l’11 febbraio scorso nello stabilimento Fiat San Matteo di Modena (via Pico Mirandola) all’assemblea prenotata anticipatamente dalla Fiom hanno potuto partecipare anche le altre organizzazioni sindacali, Fim/Cisl e Uilm/Uil hanno infatti tenuto in concomitanza le loro assemblee. In quel caso, la direzione aziendale non ha avuto nulla da eccepire e ha lasciato loro svolgere l’assemblea”. 

All'ordine del giorno per la Fiom vi sarebbe la denuncia riguardante “seri problemi di lavorazione nel reparto scoccatura”, dove si è avuta una secca riduzione dei volumi di produzione, con il passaggio da 14-16 auto al giorno sino ad alcuni mesi fa, alle 6-8 auto attuali Tra i problemi da affrontare anche la mancata consegna di molte vetture Alfa 4C da giorni ferme nei parcheggi interni e il futuro dei circa 100 operai e tecnici provenienti dalla Fiat di Cassino arrivati a Modena oltre due mesi fa per motivazioni produttive. Su queste questioni la Fiom ha chiesto un incontro all’azienda, che coinvolga anche le altre organizzazioni sindacali Fim e Uilm, per avere risposte certe e chiarificatrici sul futuro dello stabilimento del Tridente e tranquillizzare sulle tanti voci di depotenziamento produttivo.

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