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Cronaca

Accoltellò a morte ed evirò il compagno, assolta per ragioni psichiatriche

Verona Popescu uccise il compagno Claudio Palladino nella loro abitazione di via Mar Adriatico. La sentenza del Tribunale ha confermato quanto emerso in sede di perizia spichiatrica. La 50enne rumena sarà affidata ad un Rems

Si è chiusa con una sentenza per certi versi già annunciata la vicenda giudiziaria di Verona Popescu, la cittadina rumena che il 23 giugno dello scorso anno uccise il compagno Claudio Palladino mentre i due si trovavano nella loro abitazione di Modena. Un delitto sconvolgente, che colpì per l'apparente lucidità con cui la donna accoltellò il 62enne e lo evirò, per poi chiamare in prima persona la polizia. Già nelle prime ore di indagine, svolte dalla Squadra Mobile e dal sostituto procuratore Lucia De Santis, emersero tutte le problematiche psicologiche di cui la donna soffriva, completamente obnubilata da manie di persecuzione.

Il procedimento giudiziario aveva visto una perizia psichiatrica presentata nel dicembre scorso che certificava l'incapacità di intedere e di volere della 50enne, che contestualmente era stata trasferita in un Rems (Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza). La permanenza della struttura per riabilitazione psichiatrica è stata confermata oggi nell'udienza con rito abbreviato, in cui il giudice ha assolto la Popescu per non imputabilità, decretando la sua permanenza nella Rems per 10 anni.

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