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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bruxelles sotto attacco, un modenese racconta le ore di terrore in città

Bruxelles, colpita questa mattina da diverse esplosioni, è meta di tanti giovani che svolgono tirocini presso le sedi della UE. Per quest'ultimo motivo anche il modenese Marco Belforti si trova nella capitale belga. Ecco il suo racconto

Bruxelles è sotto attacco. Due bombe esplose nell’Aeroporto Zavantem della capitale belga e un ordigno è stato fatto saltare invece nella metro alla fermata Maelbeek (snodo fondamentale di Bruxelles dove scendono tutti gli operatori delle sedi più importanti dell’Unione Europea), oltre a questo, diverse bombe sono state trovate inesplose sempre nell’aeroporto. Undici morti sono certi anche se pare che il numero sia anche maggiore (fortunatamente non di troppo, si parla di 13 morti) e diverse decine i feriti, le notizie che arrivano dai media belgi.

Ad ora non è ancora chiaro se vi sono connazionali coinvolti personalmente nell’attentato, ma abbiamo raggiunto telefonicamente un nostro concittadino, il 28enne Marco Belforti, attualmente a Bruxelles dove svolge un tirocinio in una società che collabora proprio con l’Unione Europea. Io sto bene, sono a casa perché il mio capo, dopo la notizia arrivata, mi ha chiamato immediatamente per avvisarmi di non uscire e di non recarmi in ogni caso a lavoro.”

Siamo contenti di sentire che stai bene, com’è stata la tua mattina a Bruxelles? “Non diversa dal solito, mi sono svegliato mezz’ora prima del fatto e mentre facevo colazione ho acceso Twitter e lì ho letto la terribile notizia delle prime due bombe saltate in aeroporto. Da quel momento qui a Bruxelles è iniziato il caos più totale.”

Hai avuto modo di sentire o avere notizie da tuoi amici o colleghi? “Purtroppo non ho ancora avuto modo di sentire nessuno dei miei amici e colleghi qua a Bruxelles, se non una mia amica che lavora appunto al Parlamento Europeo, ma anche lì pare siano sporvvisti per ora di notizie certe. Ciò che sembra noto in maniera inequivocabile, è che l’attentato è di matrice islamica e che è stato realizzato in seguito all’arresto di Salah (avvenuto 48 ore prima, ndr) come forma di ritorsione.”

Quindi al momento Bruxelles sta vivendo momenti di grande confusione comprensibilmente, com’è la situazione nelle strade? “Come ho detto io non sono andato a lavorare, ma chi già si trovava a lavoro, ovviamente è fermo li, il mio capo mi ha detto di non uscire di casa e ovviamente mi sono ben guardato dal farlo. Qua c’è un caos terribile, tutte le metro sono chiuse. La fermata colpita è Maelbeek, che come si può facilmente constatare guardando la mappa della città si trova in un punto cruciale della capitale essendo appunto la fermata da cui si possono raggiungere i palazzi dell’Unione Europea.”

Salutando Marco, l’ultima cosa a cui rivolge un pensiero è la Sorte, come d’altronde succede spesso in questi casi. Ci racconta infatti che domani sarebbe dovuto rientrare in Italia prendendo proprio un aereo partendo dall’Aeroporto di Zavantem, mentre questa mattina sarebbe dovuto salire su quella metropolitana, che poi, qualche ora dopo l’esplosione dell’aeroporto, è saltata in aria, mietendo purtroppo altre vittime. Sarà difficile che domani quel viaggio di ritorno si possa effettivamente concretizzare.

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