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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carpi

Video dei vandali di Carpi: "Atti segreti, spettacolarizzazione non produce giustizia"

Gli avvocati modenesi criticano la scelta di diffondere i filmati di bordo e i dati dei tracciati gps della scorribanda a bordo dei bus rubati a Carpi: "Sono atti di indagine che dovrebbero restare segreti. Mostrati alla stampa prima che ai difensori"

Monta la protesta degli avvocati della Camera Penale di Modena, a seguito delle vicende carpigiane che hanno visto i Carabinieri identificare e fermare i tre giovanissimi vandali protagonisti della scorribanda e dei danneggiamenti a ll'Istituto Meucci e non solo. Nel mirino dei penalisti vi è la diffusione di atti di indagine quali i video delle telecamere di bordo dei mezzi – diversi spezzoni delle follie per le strade di Carpi – e del percorso dettagliato dei minibus rubati, effettuato tramite la localizzazione Gps. 

"E' grave che atti d'indagine, destinati a rimanere segreti, vengano mostrati alla stampa prima che al difensore, rischiando peraltro di compromettere il percorso di educazione di persone minorenni – commentano gli avvocati in una nota - A prescindere dal merito d’una delicata vicenda processuale (che l'Associazione dei Penalisti non intende ovviamente commentare), non appare accettabile assistere per l'ennesima volta alla pubblicazione di atti di indagine in una fase in cui non sarebbero, neppure parzialmente, pubblicabili".

Per i penalisti di Modena, dunque, occorre nuovamente una diffusione sull'abitudine alla diffusione di atti di indagine: "Deve essere stigmatizzata con forza, tanto più in un caso come questo, nel quale la pubblicazione del video rischia di frustrare gravemente le esigenze educative poste a base del processo penale minorile, rischiando di minare in radice la possibilità per i giovanissimi indagati di emendare gli errori eventualmente commessi, (ri)abbracciando un corretto piano valoriale".

"Inevitabile infine che la pubblicazione di atti che avrebbero dovuto essere coperti dal segreto, fomenti un ingiusto 'linciaggio' mediatico sia ai danni degli indagati minorenni sia ai danni delle loro famiglie, non contribuendo in alcun modo né alla prevenzione di altri crimini né all’accertamento della verità – chiosano gli avvocati – Le inopportune spettacolarizzazioni massmediatiche possono solo produrre vittime, non (mai) giustizia".

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