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Cronaca

Fondazione ANT: bilancio positivo, ma manca accordo con Ausl

Numeri davvero significativi per la Onlus che assiste i malati oncologici sul territorio modenese. Raffaella Pannuti, che presiede la Fondazione, presenta i numeri e loda i volontari, ma chiede uno sforzo alla Sanità pubblica

È stato presentato ieri mattina a Palazzo Carandini a Modena il Bilancio di Missione delle Delegazioni ANT della Provincia di Modena. Fondazione ANT Italia Onlus, nata nel 1978 a Bologna e presente nella provincia modenese dagli anni Novanta, è la più ampia realtà non profit in Italia per le attività gratuite di assistenza medico-specialistica domiciliare ai malati di tumore e prevenzione oncologica: porta cioè cure di livello ospedaliero direttamente a casa di 10.000 pazienti oncologici ogni anno e offre oltre 20.000 visite in tutta Italia per la diagnosi precoce di diverse patologie.

In tutta la provincia di Modena, ANT è presente con quattro delegazioni a Mirandola, Modena città, Savignano sul Panaro e Vignola, dove operano nuclei di volontari guidati rispettivamente dai delegati Maria Grazia Zagnoli, Maria Concetta Pezzuoli, Ivonne Degli Esposti e Carlo Camatti. I delegati ANT coordinano le attività di raccolta fondi e sono affiancati da 4 dipendenti e 4 collaboratori che supportano le attività amministrative, logistiche e di raccolta fondi. Per quanto riguarda la parte sanitaria e di assistenza specialistica, gratuita e domiciliare, nella provincia sono attivi 3 medici, 2 infermieri e una psicologa. Sono inoltre operativi 5 medici specializzati nei progetti di prevenzione.  Dal 1990 fino al 31 dicembre 2015, ANT ha assistito nell’intera provincia 2.118 malati di tumore – 82 nel solo 2015 - offrendo cure specialistiche direttamente a casa dei pazienti, dando supporto al malato e alla sua famiglia. Tra le peculiarità dell’assistenza ANT c’è il supporto psicologico gratuito a disposizione degli assistiti e dei familiari, portato avanti a Modena e Vignola da una psicologa che ha potuto offrire gratuitamente a domicilio un totale di 461 colloqui con assistiti e familiari, anche per eventuale elaborazione del lutto. 

A partire dal 2004, proprio a partire dal territorio di Modena, Fondazione ANT ha avviato un programma di prevenzione oncologica gratuita che dall’Emilia-Romagna si è poi diffusa su tutto il territorio nazionale con progetti gratuiti di diagnosi precoce del melanoma, dei tumori tiroidei, delle neoplasie ginecologiche e mammarie e con campagne di sensibilizzazione sanitaria nelle scuole. A Modena e provincia sono state erogate 3.487 visite di prevenzione del melanoma nel solo 2015, oltre 28.800 dall’avvio del progetto; sono stati 931 invece i controlli ecografici gratuiti della tiroide nel 2015, oltre 2.800 dal 2009. L’attività delle Delegazioni è sostenuta da proventi derivanti da erogazioni di privati cittadini, aziende, banche e fondazioni. Solo lo 0,5% deriva da contributi di enti pubblici (Comuni).
 Dal 2015 è in vigore una convenzione con la AUSL che prevede il contributo di € 10.000 a parziale copertura dei costi delle prestazioni psicologiche, ma alla data del 22 aprile 2016 l’operazione si deve ancora perfezionare. 

“Grazie alla disponibilità di instancabili volontari, impegnati nell’organizzazione di eventi e raccolte fondi, le Delegazioni ANT della Provincia di Modena hanno potuto raccogliere nel corso del 2015 risorse complessive per 933.264 mila euro: il 60% dei fondi raccolti viene destinato al finanziamento delle attività di assistenza domiciliare specialistica ai malati di tumore e di prevenzione oncologica: Il bilancio afferente a queste zone è positivo per 176.822 euro – spiega Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT - Questo dato è in controtendenza con quello del bilancio nazionale, purtroppo negativo di 2.760.820 euro, per la prima volta in quarant’anni di attività. 
L’importantissimo lavoro svolto dai Volontari è stato capillare, con l’obiettivo di diffondere l’idea della “dignità della vita” che in ANT si definisce Eubiosia.”.

“I Volontari di Modena e provincia hanno, da sempre, saputo coltivare con amore e passione l’idea dell’Eubiosia, nonostante le istituzioni sanitarie non abbiano inteso l’integrazione tra pubblico e non profit nello stesso modo proficuo di Bologna e Ferrara almeno nell’ambito delle cure palliative. C’è stata infatti una raccolta di più di 6.000 firme, portate all’Assessore Regionale per ripristinare la convenzione tra ASL e ANT che anche quest’anno non è stata pienamente sfruttata da parte del pubblico – commenta Pannuti – L’obiettivo che ci siamo posti per il futuro è il potenziamento delle nostre attività socio sanitarie su tutto il territorio interessato e descritto nel seguente bilancio. Tutto questo sarà possibile solo grazie alla tenacia e alla determinazione dei Volontari e dei delegati ANT che ogni giorno si impegnano nella raccolta fondi. Ringrazio per la professionalità dimostrata i collaboratori e il personale sanitario per il grande risultato raggiunto fino ad oggi”.

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