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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Cataldo / Via Santi Venceslao, 40

Nessuna proposta valida per nuove sedi, il Comune resta in affitto

L'esame della commissione tecnica ha giudicato "non vantaggiose" per il Comune sia l'ipotesi Manfredini sia l'ex Mercato bestiame. Poggi: "Perseguiamo percorso, ma con le nuove norme si deve lavorare sulle locazioni"

Come noto, il Comune di Modena è alla ricerca di una nuova casa. Non certo per la storica sede degli organi politici in Piazza Grande, quanto piuttosto per gli uffici dei diversi settori e assessorati, oggi spalmati su cinque sedi, tra quelle di proprietà in via Santi 40 e in via San Cataldo e quelle in affitto in via Santi 60, in via Costa e in via Galaverna. L'obiettivo dichiarato è quello di individuare un contenitore che permetta di unificare tutte le attività sotto un unico tetto, ma la soluzione tarda ad arrivare.

Nessuna delle due proposte esaminate dal Comune di Modena a seguito di un bando pubblico ha infatti fornito condizioni vantaggiose per l'Amministrazione. Le proposte avanzate erano due: da Numeria sgr un’ampia porzione del direzionale Manfredini, in via Corassori; dal raggruppamento di imprese costituito da Agorà 5, Insula e Cesa un edificio di nuova realizzazione già in programma nell’area dell’ex Mercato bestiame di via Canaletto. Per entrambe, dopo averne valutato i requisiti, si era aperta la fase di approfondimento sugli aspetti economici: una ventina di sedute della commissione tecnica con sopralluoghi e un’approfondita istruttoria su costi di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria. Il risultato è che la proposta di Numeria sgr per il Manfredini è stata valutata più conveniente di quella dell’ex Mercato bestiame, ma entrambe superiori al costo attuale sostenuto dal Comune.

Il costo annuale, iva compresa, per il Manfredini, infatti, sarebbe stato di circa un milione e 900 mila euro, con una parte imputata a quota prezzo in vista dell’ipotesi di acquisto nell’arco di vent’anni della parte di immobile interessata, per un costo totale, senza Iva, di circa 31 milioni e 400 mila euro. L’edificio all’ex Mercato bestiame, invece, avrebbe avuto un costo complessivo di acquisto di 32 milioni di euro (senza Iva) e un costo annuo di un milione e 936 mila euro annui (Iva compresa) con modalità diverse per l’eventuale acquisizione dell’immobile.

L’assessore al Patrimonio Fabio Poggi ha perciò dovuto prendere atto della battuta d'arresto del Piano Sedi, sottolineando che “la razionalizzazione delle sedi comunali rimane un obiettivo da perseguire, ma in questa fase la strada dovrà essere quella della rinegoziazione degli affitti o dell’individuazione di nuove soluzioni, sempre comunque in affitto”. Nel frattempo, comunque, una ricontrattazione degli affitti attuali – ha annunciato lo stesso Poggi – ha permesso di ottenere un’ulteriore riduzione dei costi annui che passeranno da un milione e 736 mila euro e circa un milione e 600 mila. Piuttosto che niente, è meglio piuttosto.

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