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Cronaca Castelfranco Emilia

Bollette non pagate, Eni stacca il riscaldamento al carcere

Un disguido abbastanza clamoroso ha lasciato al freddo per una notte la caserma degli agenti della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. La direzione della struttura non aveva saldato le bollette con Eni, che ha inviato Hera a sigillare i contatori

Un intoppo imbarazzante ha contraddistinto la giornata di ieri presso il carcere di Castelfranco Emilia, la Casa Lavoro spesso soggetta a critiche sulla reale efficienza della struttura. Ma questa volta niente elucubrazioni sul sesso dei detenuti: quanto accaduto è qualcosa di molto pragmatico, che ha richiesto l'intervento della Prefettura. Nel pomeriggio di oggi la Direzione ha infatti segnalato alla Prefettura che ieri tecnici del Gruppo Hera erano intervenuti presso i contatori del gas in dotazione alla struttura, apponendo i sigilli su due di essi, interrompendo così la fornitura di gas e provocando il blocco della caldaia che alimenta l’impianto di riscaldamento della caserma destinata agli agenti della Penitenziaria.

Si è poi appreso che l'intervento era stato eseguito su disposizione della società ENI S.p.a., titolare del servizio di fornitura, del quale Hera è semplice esecutore. Il motivo? Il mancato pagamento delle fatture del gas. La Direzione del carcere ha precisato che la causa dell'insolvenza era del tutto formale: Eni infatti, nonostante ripetute segnalazioni, continuava a inviare documenti in forma cartacea e non elettronica. Evidentemente un problema di scarsa comunicazione.

Vista la necessità di mantenere in buone condizioni la caserma e permettere agli agenti di non passare troppe ore “al fresco”, la Prefettura ha immediatamente chiesto ad Hera di intervenire per ripristinare la fornitura. La multiutility ha inviato celermente i propri tecnici a Castelfranco e il servizio è tornato attivo, mentre sono state avviate le procedure per risolvere il debito con il gestore Eni. 

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