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Cronaca

L'accusa del pentito: “Il boss Zagaria aveva quote di CPL Concordia”

Prestanome del boss della Camorra avrebbero acquistato in passato quote societarie della cooperativa modenese. L'ipotesi era emersa in un interrogatorio del pentito Antonio Iovine sugli appalti della metanizzazione del casertano

L'inchiesta su CPL Concordia ha preso le mosse anche dalle rivelazione di un personaggio chiave, il pentito Antonio Iovine, che dallo scorso anno ha deciso di collaborare con la giustizia, fornendo le basi per ricostruire l'attività del clan casalese degli Zagaria. E proprio nelle parole dell'ex criminale è riecheggiato altre volte il nome della cooperativa modenese.

Iovine si riferisce in particolare agli affari di CPL nei lavori di metanizzazione del territorio casertano, altro filone dell'inchiesta che vede l'ex presidente Roberto Casari indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo Iovine, infatti, l'interesse del clan verso gli appalti e gli affari di CPL sarebbe stato così forte da far addirittura entrare la camorra nelle quote societarie della multiutility.

Michele Zagaria tramite dei prestanomi aveva acquisito delle quote societarie – aveva raccontato Iovine ai magistrati antimafia - Personalmente non ho mai conosciuto alcuno della Concordia. Ritengo, conoscendo Zagaria e sapendo come lo stesso e solito muoversi rispetto ad operazioni economiche così grosse, come è stato la metanizzazione dell'Agro Aversano, che Zagaria sia entrato nella Concordia".

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