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Cronaca Strada Sant'Anna / Strada Sant'Anna

Carcere di Sant'Anna: sovraffollamento e condizioni precarie

La denuncia del Pd: "Dal governo solo spot e zero fatti: diminuire il sovraffollamento, incrementare il personale di sorveglianza e investire nella manutenzione". Davanti alla casa circondariale la rabbia dei famigliari dei detenuti

Nella casa circondariale di Modena sono presenti 430 detenuti invece dei 221 previsti dalla capienza regolamentare, con un tasso di sovraffollamento prossimo al 190%. E' questo uno dei tanti elementi messi in evidenza stamattina dallo stato maggiore provinciale del Partito Democratico in una conferenza stampa tenutasi davanti ai cancelli del carcere di Sant'Anna: il segretario provinciale Davide Baruffi, assieme ad assessori, consiglieri regionali, parlamentari e senatori, ha ricordato la situazione precaria in cui versa il sistema carcerario modenese. 

La situazione della struttura ubicata a qualche chilometro dal centro storico rischia di diventare ancora pià esplosiva: la prevista apertura del nuovo padiglione in corso di ultimazione potrebbe provocare l'ulteriore arrivo di almeno 150 detenuti. "Un fatto inaccettabile - commenta Baruffi - La nuova ala dovrebbe essere utilizzata per redistribuire meglio i detenuti che attualmente sono spesso costretti a stare in tre in una cella di nove metri quadri priva di docce". L'unica notizia positiva riguarda proprio il fronte docce: oggi la Polizia Penitenziaria è costretta ad accompagnare i carcerati nei locali docce, ma a breve la realizzazione di nuivi impianti all'interno delle celle consentirà un forte risparmio di tempo e risorse.

Al Sant'Anna la popolazione carceraria è formata in larga misura da detenuti in attesa di giudizio, nella Casa Lavoro di Castelfranco sono presenti detenuti e internati, mentre a Saliceta i reclusi sono solo internati. In quest'ultima struttura, dopo la chiusura della tipografia non viene più svolta alcuna attività lavorativa finalizzata al recupero e al reinserimento, mentre a Castelfranco i detenuti svoltono attività in agricoltura e nelle lavanderie.

L'organico degli agenti di Polizia Penitenziaria delle tre strutture presenta gravissime carenze: al Sant'Anna  ci sono 60 unità in meno rispetto alla popolazione che dovrebbe contenere il carcere, carenza ancor più drammatica se rapportata al numero effettivo di detenuti presenti. Stesso discorso a Castelfranco dove a fronte di una poolazione di 110 detenuti sono presenti 40 agenti, mentre si registra maggiore equilibrio a Saliceta dove operano circa 40 agenti con 50 detenuti.

Ai problemi di organico si aggiungono quelli relativi alla manutenzione di strutture ormai fatiscenti (Sant'Anna e Saliceta in primis) che raccolgono una popolazione carceraria proveniente in larga parte da tutto il nord (Piemonte, Lombardia e Veneto) e dalla Campania. Sempre della Campania sono i famigliari che stamattina si sono radunati davanti ai cancelli del carcere di Sant'Anna per fare visita ai propri congiunti attualmente detenuti: un drappello di donne decisamente agguerrite ha approfittato della presenza degli esponenti Pd per esprimere tutto il loro malcontento sulla situazione dietro le sbarre. Nuovi orari di visita, servizi igienici carenti, locali fatiscenti e poco arieggiati, beni acquistabili all'interno del carcere a prezzi molto salati (6€ un kg di aglio) e il divieto all'introduzione di frutta hanno scatenato la rabbia di queste persone che chiedono un trattamento più umano per i loro famigliari. 

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