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Servizi, inaugurata la nuova casa di riposo a San Felice sul Panaro

Confindustria e Gruppo Autotorino spa insieme per la realizzazione di piccole unità abitative assistite per anziani e disabili solo parzialmente autosufficienti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Un progetto importante, che ha visto il Gruppo Autotorino Spa dare il proprio contributo al fianco di Confindustria Modena, è stato ultimato questa mattina con l’inaugurazione ufficiale cui hanno preso parte il nostro presidente Plinio Vanini e il responsabile della sede modenese Franco Rabino. Tale progetto, ha visto la realizzazione e la consegna di piccole unità abitative assistite per anziani e disabili solo parzialmente autosufficienti. Delle vere e proprie microresidenze, completamente antisismiche ed ecosostenibili, che prevedono tutti quei dispositivi, attivi e passivi, volti anche alla produzione o al risparmio di energia e al comfort degli utenti.

«Siamo lieti di avere preso parte a questa lodevole iniziativa – ha commentato Plinio Vanini -. Essere presenti e investire su un territorio, vuole dire anche dare il proprio contributo per il benessere delle persone che vi abitano. Oggi si è compiuto un altro piccolo passo verso la normalità dopo i gravi disagi causati dal terremoto del maggio 2012. La felice conclusione di questo progetto abitativo è l’ennesima riprova dalla tenacia di una popolazione che ha saputo reagire con grinta a una situazione disastrosa. Grazie a queste piccole unità abitative,  diversi anziani senza rete familiare, ovvero una delle fasce più sofferenti del dopo-sisma,  potranno tornare a guardare al futuro con maggiore serenità».

Da rimarcare che la filosofia del progetto è stata quella di mantenere il più possibile l’autonomia di queste persone, ma al tempo stesso di garantirne la sicurezza e il supporto.  Sono stati realizzati “gruppi di appartamenti con servizi in comune” (alloggi per sei nuclei familiari composti al massimo da due persone, con una superficie di circa 50 metri quadri ciascuno), contigui alle normali aree residenziali: monolocali o bilocali affiancati a un ulteriore alloggio per l’operatore che deve dare assistenza, in costante contatto con la rete dei servizi di sostegno dell’ente locale.

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