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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Torrazzi / Via San Caterina

Fonderie, Modena ricorda l'eccidio di 67anni fa. Stamattina la cerimonia

Sindacati e politica riuniti come ogni anno al cippo della Crocetta, per ricordare le 6 vittime e i 200 feriti della tragedia del 1950. Muzzarelli: "Cerimonia è richiamo per il lavoro"

Nel gelo del mattino si è svolta come ogni anno la piccola cerimonia pubblica che ricorda l'eccidio delle Fonderie Riunite, avvenuto il 9 gennaio del 150 e divenuto una data simbolo per l'intera città. L’iniziativa è stata organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per ricordare i sei operai che persero la vita sotto il fuoco della polizia durante lo sciopero generale proclamato dalla Camera confederale del lavoro nel 1950 contro i licenziamenti decisi dalla direzione aziendale.

Insieme ai vertici dei sindacati confederali anche gli esponenti della politica locale e numerosi anziani che sono stati testimoni diretti, o molto prossimi, di quella stagione di lotte. Come da tradizione, accanto ai gonfaloni e alle bandiere, le autorità hanno deposto una corona al cippo che sorge proprio accanto allo scheletro del complesso industriale della Crocetta.

Il sindaco Muzzarelli, intervenuto in prima persona, ha sottolineato: “Ricordiamo i sei operai uccisi a Modena dalla Polizia di Scelba e le altre 200 persone rimaste ferite il 9 gennaio 1950. La data è ormai lontana ma l’appuntamento non è rituale: è un richiamo al valore del lavoro, della libertà, e delle conquiste ottenute a prezzo di tanti sacrifici”.

“Ricordiamo Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti – prosegue Muzzarelli – con la gratitudine che merita chi ha lottato per queste conquiste, e con l'impegno a fare ogni giorno di più per dare lavoro a chi non ce l'ha. Finalmente, dopo tanto tempo, i dati sulla disoccupazione sono migliorati a Modena e in Emilia-Romagna, ma non basta: proseguiremo nell’impegno per avvicinarci agli standard a cui eravamo abituati – conclude – perché il lavoro significa reddito ma anche e soprattutto dignità, opportunità, possibilità di pianificare una vita per sé e per la propria famiglia”.

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