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Cronaca

Cgil, preoccupazione per le dimissioni di Errani da Commissario

Il sindacato modenese: "Auspichiamo quindi che la scelta che il Governo è chiamato a fare rapidamente possa dare continuità non solo al lavoro intrapreso ma anche alle modalità di relazioni instaurate, nella consapevolezza che non possono accumularsi ritardi o interruzioni"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Le dimissioni di Errani da Commissario Delegato alla ricostruzione per il sisma del 2012 destano  profonda preoccupazione e come Cgil di Modena crediamo che servano risposte certe in tempi celeri. L'apprensione rispetto alle questioni ancora in sospeso che i Sindaci della Bassa Modenese e che molte Associazioni hanno avuto modo di esprimere in queste ore è indubbiamente un riconoscimento all' importante  lavoro fatto  in questi mesi, alla competenza nella gestione politica amministrativa , alla scelta di un modello di relazioni fortemente partecipato che ha contraddistinto positivamente la gestione commissariale del Presidente Errani.

Il complesso sistema della ricostruzione, nonché il sistema delle ordinanze per i danni derivanti dalla alluvione dei mesi scorsi ,  necessitano ancora di un riferimento forte ed autorevole e come CGIL pensiamo che la prima scelta da attuare  sia quella del mantenimento del modello scelto nel 2012, che ha affidato forti poteri alla Regione in collegamento con i Sindaci dei Comuni colpiti. Una gestione migliore rispetto a  quella che ha caratterizzato altre emergenze nazionali,  quindi ,  e che si è dimostrata utile e positiva per mantenere le scelte da attuare collegate alle esperienze ed alle necessità dei territori.

Come CGIL auspichiamo quindi che la scelta che il Governo è chiamato a fare rapidamente possa dare continuità non solo al lavoro intrapreso ma anche alle modalità di relazioni instaurate, nella consapevolezza che non possono accumularsi ritardi o interruzioni nella già delicata fase in cui si trovano quelle aree. In un momento di incertezza  come quello che si è aperto nella attesa della nomina come CGIL pensiamo sia necessario sviluppare e rafforzare il ruolo delle Unioni nel coordinamento delle politiche e delle scelte di pianificazione sulla ricostruzione, mantenere saldi i principi che hanno guidato le scelte sulla ricostruzione ( la centralità del lavoro, la volontà di ricostruire meglio di prima, farlo nella piena legalità, il forte ruolo del pubblico nella programmazione ) e affrontare le criticità ancora presenti.

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