Droga fra la merce in vendita, chiusi i due negozi etnici di viale Crispi

Due giorni or sono la Polizia di Stato, aiutata dall'unità cinofila delle Fiamme Gialle, aveva eseguito una perquisizione massiccia – l'ennesima – fra le attività di viale Crispi, la strada di accesso alla stazione centrale ben nota per essere frequentata da un gran numero di stranieri ed essere stata teatro di non pochi episodi violenti e di spaccio di droga. Il controllo aveva permesso di scoprire diverse dosi di marijuana nascoste fra la merce in vendita negli empori etnici.

Oggi, dopo i doverosi passaggi burocratici, gli tessi uomini della Questura hanno notificato la sospensione dell'attività per i due negozi in questione. Si tratta dell'emporio al civico 6, privo di insegna, e del Joy Unique Collections, al civico 38. I due locali - che vendono sia generi alimentari che abbigliamento e altra merce di largo consumo - dovranno restare con le saracinesche abbassate rispettivamente per 30 e 45 giorni, come imposto dal Questore.

Il ritrovamento di 19 dosi di marijuana già confezionata e pronta alla vendita, ha fatto capire agli agenti della Divisione Polizia Amministrativa, comandata da Nicolò D'Amico, che i negozi fungevano in sostanza da base per alcuni spacciatori, che depositavano lì la loro merce, senza rimostranze da parte dei negozianti.

Perchè, dunque, non chiudere definitivamente le due attività commerciali? La legge prevede che in casi del genere si possa arrivare alla revoca della licenza solo dopo che episodi di questo tipi si ripetano nel tempo, nonostante le sospensioni già inflitte. E' il caso di Joy Unique Collections, già chiuso per un mese lo scorso agosto, che ha ricevuto una nuova sospensione di 45 giorni, come sorta di "ultimo avviso". Se i fatti dovessero ripetersi per una terza volta, allora scatterà la chiusura definitiva.