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Cronaca Vignola

Nuovo blitz della Finanza, chiuso poker club di Vignola

Secondo le Fiamme Gialle nel club vignolese si giocava con una quota di ingresso troppo alta rispetto a quanto stabilito dalla legge. Attività sospese in attesa di un pronunciamento. La titolare: "Speriamo di avere risposte concrete"

Procedono i controlli della Guardia di Finanza di Modena rivolti ai locali da gioco della provincia. Dopo la retata di qualche settimana fa, costata sequestri e denunce, le Fiamme Gialle sono tornate di nuovo in azione facendo visita ad un poker club di Vignola, il New Scacco Matto.

Si tratta di un locale perfettamente “nella norma”, operante alla luce del sole con tanto di pubblicità online dei propri eventi, ma dopo il blitz nella serata di venerdì 18 ottobre è stato chiuso per imposizione dei finanzieri.

In attesa di comprendere le motivazioni che verranno ufficialmente rilasciate dalla GdF, è una delle titolari del locale a fornire una prima spiegazione: “Purtroppo stasera lo New Scacco Matto Vignola ha chiuso per motivi riguardanti un buy-in (la quota da pagare per potersi sedere al tavolo da gioco ndr) superiore alle leggi consentite! - scrive la diretta interessata - Chiaramente tutti sanno che il New Scacco Matto lavora creando ticket per cui cui la gente partecipa ai tornei... In attesa di avere risposte concrete da dare ai nostri giocatori, spero che tutto si possa sistemare in breve tempo”.

La quota di ingresso era fissata a 120 euro, per fornire un montepremi garantito di 10mila euro: una quota che i finanzieri hanno ritenuto non congrua alle norme, abbastanza fumose, in materia di gioco live. A regolare questo tipi di eventi è infatti, affianco alla legislazione ordinaria ma sempre contestata che definisce il gioco d'azzardo, la sentenza della Cassazione numero 32835/2013, che suggella il principio di un buy-in ridotto per garantire la natura di “gioco d'abilità”. 

Un tema mai del tutto chiarito che offre da un lato ampio margine di manovra agli interventi della Finanza e dall'altro una varietà di interpretazioni da parte dei giudici, che non di rado hanno dato ragione ai gestori dei locali visitati dai finanzieri. Ora si aggiunge un nuovo caso di studio modenese.

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