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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sentenza Aemilia, condanne per i modenesi Bianchini e Gibertini

La sentenza pronunciata oggi ha riconosciuto colpevoli anche l'imprenditore modenese (estorsione) e la famiglia della nota impresa di costruzioni, infiltrata dagli uomini della cosca

Si è sempre dichiarato innocente ma, alla fine è stato condannato anche se più lievemente di quanto chiesto dall'accusa. E' l'imprenditore modenese Augusto Bianchini, che nella sentenza di primo grado del processo reggiano Aemilia contro la 'ndrangheta è condannato a nove anni e 10 mesi di carcere, a fronte dei 15 anni richiesti inizialmente. 

Le accuse erano di abuso d'ufficio – insieme al geometra del Comune di Finale Emilia - caporalato, false fatture e concorso esterno in associazione mafiosa. Il Tribunale ha dunque riconosciuto il coinvolgimento della Bianchini Costruzioni nell'attività illecita condotta dalla cosca in merito alle infiltrazioni negli appalti per la ricostruzione post sisma. Un rapporto che era imperniato sulla figura chiave di Michele Bolognino, condannato a sua volta a venti anni e 7 mesi.

Fortemente ridimensionata la pena per la moglie dell'imprenditore, Bruna Braga, condannata a quattro anni invece che 15. Assolti invece i figli della coppia Nicola e Alessandra, che venivano accusati di aver rilevato con nuove società le attività di famiglia, quando le aziende edili del padre erano state escluse dalla white list. Condannato invece il figlio Alessando a 3 anni.

Il quadro modenese della sentenza del processo Aemilia si chiude poi con un'altra condanna, quella dell'imprenditore Gino Gibertini, noto per le sue attività di petroliere e per i suoi trascorsi nel volley gialloblu. L'imprenditire è stato condannato a 8 anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso, in quanto sarebbe ricorso alla cosca cutrese per recuperare un credito.

(fonte DIRE)

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