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Cronaca

Pasqua è passata ma non si abbassa la guardia, altre 28 sanzioni nel modenese

C'è chi va a trovare la nonna e chi la va a prendere per portarla in Romania; c'è chi distribuisce curriculum e chi droga: insomma, le giustificazioni non finiscono mai. Sono 28 i cittadini sanzionati ieri in provincia di Modena

Non si abbassa la guardia, neanche dopo le festività pasquali: continua infatti, incessantemente, la sorveglianza delle Forze dell'Ordine sul rispetto delle misure anticontagio. 

Nella giornata di ieri, sono state 28 in totale le violazioni riscontrate dai Carabinieri nella provincia di Modena. Di queste, 11 dislocate nei comuni dell'Appennino, due a Formigine e 15 tra Carpi, Novi, San Felice e Soliera; alcune delle quali di gravità tale da determinare conseguenze più pesanti che la sola sanzione amministrativa.

In particolare, a Formigine, un 23enne del luogo è stato denunciato con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti dopo essere stato fermato nell'ambito di un controllo anticontagio. Egli era stato infatti ritenuto responsabile della vendita di una dose di hashish ad un 22enne modenese, che è conseguentemente stato segnalato alla Prefettura come assuntore. Entrambi, ovviamente, sono poi stati sanzionati per aver violato le disposizioni ministeriali relative al contenimento del virus.

Anche ieri infine, sono state addotte le giustificazioni più strampalate: un ventenne carpigiano, colto in violazione delle misure anticontagio, ha riferito di essere uscito per distribuire il proprio curriculum; mentre un anziano anch'esso di Carpi ha sostenuto di doversi recare al centro commerciale per verificare l'esistenza di alcune offerte. Ancora, a Soliera, due trentenni fidanzati hanno motivato il loro spostamento dicendo che stavano andando a fare visita alla nonna di lei; mentre a Fanano due cittadini rumeni residenti a Varese hanno dichiarato di trovarsi lì per prelevare la loro nonna e riportarla in Romania. Da ultimo, due cittadini di origine campana domiciliati a Pavullo, dopo aver giustificato la loro presenza dicendo di essersi presi "un momento di socialità" hanno rifiutato di fornire le proprie generalità ai militari, e per questo motivo sono stati deferiti alla Procura della Repubblica. 

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