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Cronaca Finale Emilia

Omicidio di Finale, il giudice conferma il carcere. Le difese chiedono le carte

Convalidata la custodia in carcere per i tre giovanissimi marocchini accusati dell'omicidio di Mirella Ansaloni. Secondo alcune indiscrezioni la dinamica sarebbe confermata nel suo schema generale, ma restano da chiarire le singole responsabilità

Dopo l'interrogatorio di garanzia e qualche ora "extra" di riflessione, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso il proprio verdetto: i tre ragazzi fermati per l'omicidio Ansaloni resteranno in carcere. Si tratta di due 19enni e di un 22enne, fermati dopo qualche settimana di indagine da parte dei Carabinieri e indagati per omicidio volontario aggravato e rapina.

Sulel dichiarazioni dei tre di fronte al giudice Andrea Romnito, durante il colloqui al Sant'Anna, resta ovviamente il massimo riserbo, ma le indiscrezioni confermerebbero in buona sostanza l'impianto investigativo. I tre sarebbero effettivamente entrati nell'abitazione dell'anziana finalese con lo scopo di rubare i preziosi o di rapinarla di quanto aveva con sè, finendo poi per trasformare quell'incursione in una tragedia.

Quello che invece non è chiaro – e sarà ovviamente il punto cardine del processo – riguarda le singole responsabilità. Chi dei tre ha materialmente colpito a bottigliate la 79enne causandone la morte? Pare che i due 19enni si siano in qualche modo discolpati da questa accusa diretta, spiegando di essere stati impegnati uno nella razzia al piano superiore, l'altro come palo tra l'ingresso e la strada. 

I sospetti si indirizzano quindi sul 22enne, che ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, in attesa che la difesa possa esaminare con attenzione le carte prodotte dall'Arma e dalla Procura.

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