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Buon compleanno Città dei Ragazzi, settant'anni e una grande storia

Il presidente Bonaccini al convegno: "Un esempio della capacità del nostro territorio di incrociare saperi, imprese ed inclusione sociale. Promuovendo crescita e occupazione"

"Crescita e occupazione sono le priorità del nostro mandato. Priorità che passano attraverso la qualità dei processi produttivi e del nostro sistema formativo. La Città dei ragazzi di Modena è un esempio concreto di questa capacità di incrociare saperi, lavoro e imprese”.  Così il presidente della Regione Stefano Bonaccini intervenendo oggi  al convegno “Impresa ed innovazione al centro della proposta educativa e formativa della Città dei Ragazzi”,  in occasione del settant’anni della nascita dell’Ente di formazione professionale modenese.

“Le previsioni per il 2017 riferite alla nostra regione parlano di una crescita del Pil dell’1,7%, sopra il dato nazionale, mentre la disoccupazione, che era al 9% a inizio legislatura, scende al 5,9%. Sono risultati- ha sottolineato Bonaccini- frutto anche di un sistema formativo capace di contrastare la dispersione scolastica, promuovere l’inclusione e formulare percorsi innovativi in stretto raccordo con le imprese, secondo le indicazioni del Patto per il lavoro”.

Nata nel 1947 la Città dei Ragazzi fornisce ai giovani in uscita dalla scuola secondaria di primo grado percorsi di istruzione e formazione professionali relativi tra l’altro alle qualifiche di “Progettazione e produzione meccanica ed elettromeccanica”; “Operatore di impianti elettrici e solari fotovoltaici; “Operatore meccatronico dell'autoriparazione”. Viene anche svolta un’attività rivolta agli adulti e finalizzata all’inclusione lavorativa.

“Investiamo sulle competenze delle persone come condizione per uno sviluppo di qualità. Il nostro sistema formativo- ha aggiunto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- è in grado di dialogare con le imprese e progettare insieme a loro percorsi coerenti con  i fabbisogni, le specializzazioni e le vocazioni dei singoli territori. Questa è la formula che ha permesso di attrarre sul territorio nuovi investimenti e insediamenti produttivi, facendo della formazione un vero strumento di crescita”.

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