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Cronaca

Neonati prematuri, convegno a Modena con i migliori clinici e ricercatori del mondo

I massimi esperti di follow-up si riuniranno a Modena per fare il punto sulle ricerche condotte nel campo della prematurità neonatale, e le sue possibili complicanze, nonché sulla prevenzione del danno neurologico. Appuntamento da lunedì 14 al mercoledì 16 marzo

I neonati pretermine e le nuove frontiere della medicina neonatale saranno al centro del XXVIII corso di aggiornamento della Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani di Milano, che affronterà il tema “Il neonato pretermine: disordini dello sviluppo e interventi precoci”. Il corso, diretto dal prof. Fabrizio Ferrari del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell'Adulto di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e direttore della Struttura complessa di Neonatologia del Policlinico di Modena, si propone di offrire un aggiornamento sulla diagnosi precoce delle principali lesioni tipiche della prematurità, sulla loro prevenzione e sulle sequele maggiori e minori dello sviluppo neuropsichico del pretermine. Uno spazio specifico sarà riservato alla “developmental care” capace di ridurre l’invasività delle misure assistenziali, il dolore e lo stress e viceversa di promuovere la stabilizzazione precoce e il benessere del piccolo pretermine.

L’iniziativa, che porterà in città esperti internazionali di neonatologia e neurologia neonatale, si terrà da lunedì 14 a mercoledì 16 marzo 2016 presso l’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena (via Del Pozzo 71 – area Policlinico). Realizzata in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, ha ricevuto il patrocinio della Società Italiana di Pediatria, della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza – SINPIA e della  Società Italiana di Medicina Perinatale.

“La sopravvivenza del neonato pretermine, anche di quello d’età gestazionale inferiore alle 28 settimane, - afferma il prof. Fabrizio Ferrari di Unimore - è cresciuta in modo significativo negli ultimi due-tre decenni. Contemporaneamente l’epidemiologia e la storia naturale delle lesioni cerebrali sono cambiate in relazione alle migliori  conoscenze sulla patogenesi delle neurolesioni  e dunque alla possibilità di prevenire o limitare i danni cerebrali maggiori e al miglioramento dell’assistenza alla gravidanza e al neonato. Leucomalacia cistica e/o emorragie paraventricolari, causa di danno parenchimale esteso e d’anomalie severe dello sviluppo come le paralisi cerebrali infantili, sono oggi meno comuni e riguardano solo il 5- 10% dei neonati di peso alla nascita inferiore ai 1500 grammi. L’uso sistematico dell’ecografia transfontanellare (fontanella mastoidea) ha evidenziato un’incidenza insospettata di lesioni emorragiche del  cervelletto. L’impiego diffuso della risonanza magnetica al termine previsto di gravidanza ha permesso di evidenziare anomalie minori, quali lesioni puntate o assottigliamento della sostanza bianca, ritardi della girazione, depositi d’emosiderina,  allargamento degli spazi extracerebrali. Ci si chiede se queste anomalie sono i marker di quel quadro che il prof J.J Volpe di Boston  definisce come encefalopatia  del pretermine”.

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