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Cronaca Concordia sulla Secchia

CPL scarica gli indagati: “Azioni legali contro ex dirigenti”

La coop nomina due avvocati e si dice pronta ad azioni legali: "Condotte estranee alla nostra storia". Mentre il Prefetto rigetta le accuse mosse dal funzionario coinvolto nelle intercettazioni e lo sposta ad altro incarico

Cpl Concordia annuncia azioni legali contro i suoi ormai ex dirigenti travolti dall'inchiesta sui fatti di Ischia. Nel mirino della coop modenese c'è soprattutto l'ex consulente Francesco Simone che, interrogato nei giorni scorsi, ha parlato ai magistrati di Napoli titolari dell'inchiesta di "sistema collaudato" con "consulenze fittizie e subappalti".

Scrive Cpl in una nota oggi: "Di fronte alle notizie che in questi giorni si apprendono dagli organi di informazione, Cpl Concordia esprime la più netta censura rispetto alle condotte penalmente rilevanti attribuite ai propri dirigenti e/o apicali, in carica o cessati; condotte estranee alla propria storia e contrarie ai propri modelli di comportamento". E quindi, "qualora le relative responsabilità venissero accertate giudizialmente, Cpl Concordia si riserva sin da ora di esperire ogni opportuna azione legale a tutela della società", precisa l'azienda.

A questo proposito, in relazione alle indagini condotte dalla Procura di Napoli, la società comunica di aver nominato, come propri consulenti legali, gli avvocati Carlo Enrico Paliero di Milano e Filippo Sgubbi di Bologna. In ogni caso, la coop emiliana prende le distanze dal quadro che sta uscendo dall'indagine e ricorda che attualmente ha "un portafoglio lavori di 900 milioni di euro grazie a contratti con centinaia di clienti sia pubblici che privati, in Italia e all'estero, che ne riconoscono costantemente il know how, la tecnologia e la professionalità". Continua la cooperativa: "Il lavoro dei 1.800 addetti della società ha prodotto e distribuito come valore aggiunto globale lordo per il territorio e gli stakeholder (fornitori, dipendenti, banche, clienti, istituzioni, azionisti) la cifra di 95 milioni di euro in ognuno degli ultimi tre anni".

Intanto la Prefettura di Modena interviene di nuovo per prendere le distanze da quanto emerge nell'ambito dell'inchiesta. Il riferimento, oggi, è alle intercettazioni dalle quali sono spuntate conversazioni tra un manager della cooperativa modenese e un funzionario dell'ente del governo modenese: in ballo la presunta partecipazione del prefetto Michele Di Bari a pranzi o partite di calcio in presenza di amministratori dei Comuni della Puglia, del Comune di Cerignola in particolare, che avrebbero cercato contatti diretti con lo stesso Di Bari. Il prefetto fa sapere in una nota di non aver "mai preso parte a tali occasioni conviviali", nè di aver assistito agli incontri calcistici e nemmeno incontrato amministratori o i "dirigenti della cooperativa stessa". Allo stesso tempo, la prefettura fa sapere che il funzionario in questione, con un provvedimento del 2 aprile scorso, è stato destinato ad un altro incarico.

(DIRE)

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