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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Via Divisione Acqui / Via Divisione Acqui

Critical Mass: due indagati per manifestazione non autorizzata

Oltraggio a pubblico ufficiale, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, rifiuto di fornire l'identità personale e violazione dell'articolo 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, regio decreto risalente al 1931

Brusco risveglio stamattina per due partecipanti alla Critical Mass di ieri pomeriggio terminata anzitempo a causa dell'intervento della Polizia di Stato che ha fatto scattare le manette a un ciclista “ribelle” successivamente portato in Questura: due giovani che hanno chiesto l'anonimato stamattina hanno ricevuto la visita dell'ufficiale di polizia giudiziaria che ha consegnato la temuta lettera raccomandata. Il verbale di identificazione di nomina di difensore parla chiaro: articolo 650 del Codice Penale, inosservanza di provvedimenti dell'autorità, “Come se non avessi obbedito a un ordine dell'agente – ha detto uno dei due indagati – Poi mi è stato contestato anche l'articolo 651, rifiuto di fornire identità personale, quando io in realtà ho fornito i miei dati agli agenti”. Ma non è finita: nella notifica figura anche l'articolo 341 C. P., oltraggio a pubblico ufficiale, “quando niente di offensivo è uscito dalle mia labbra nonostante mi avessero preso con la forza”, assicura sempre Andrea.

Come se non bastasse, a fare poker ci si mette l'articolo 18 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza, un regio decreto risalente al lontano 1931: “I promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico devono darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore – recita la legge - E’considerata pubblica anche una riunione, che, sebbene indetta in forma privata, tuttavia per il luogo in cui sarà tenuta, o per il numero delle persone che dovranno intervenirvi, o per lo scopo o l'oggetto di essa, ha carattere di riunione non privata. I contravventori sono puniti con l'arresto fino a sei mesi e con l'ammenda da 103 a 413 euro”. Uyttewaal proprio non riesce a darsi pace: “Gli articoli 650 e i 651 (valevoli una sanzione da 206 euro l'uno) sono stati letteralmente tirati fuori dal cilindro perché non sono stati perfezionati questi due reati per cui sarei indagato".

Gli stessi identici reati sono stati contestati a un secondo ragazzo che ha espressamente richiesto di restare anonimo: "Stavamo aspettando l'uscita del cordone dalla rotatoria di viale Ciro Menotti quando io e Andrea siamo stati sollevati peso e spostati dagli agenti assieme alle bici sulla strada – racconta – Dopo avere visto che gli agenti non volevano saperne di parlare, mi sono limitato a fornire i miei dati e a dire loro che non c'era bisogno di arrabbiarsi”. I due indagati stavano svolgendo una funzione di sicurezza per i partecipanti della Critical Mass: si erano piazzati davanti all'ingresso della rotatoria per evitare che le auto potessero arrecare pericolo ai ciclisti: “Mi si accusa di avere voluto ostacolare il lavoro degli agenti - dice - Avremmo commesso un reato solo perché ci siamo tenuti fermi aspettando che passassero le ultime bici del cordone? Al massimo sarebbe stato un semplice atto di cortesia per evitare che qualche auto facesse danni entrando dentro la rotonda invasa delle bici – conclude il giovane - eravamo sul punto di ripartire quando le bici si stavano dirigendo verso via Divisione Acqui che loro ci hanno bloccato impedendoci di proseguire”.

La Critical Mass finisce in Questura

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