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Cronaca

Curiosità Modenesi | Quali comuni sono di origine romana? Il perché dei nomi

Quali sono i comuni di origine romane e perché hanno questi nomi? Un viaggio tra Nonantola, Castelfranco Emilia, Magreta, Campogalliano, Carpi e Mutina, alla scoperta di templi, mura, battaglie e tracce di quella storia alla base della nostra cultura

Il nostro viaggio attraverso la storia di Modena è iniziato con la cultura etrusca, quindi ci ha condotto alle eroiche imprese dei celti, sino all'imposizione di Rome nelle nostre terre. La cultura romana determinò grann parte degli usi e costumi modenesi, e la stessa Mutina fu al centro di storiche battaglie che cambiarono per sempre la storia del mondo conosciuto. Tra i tanti contributi che i romani diedero alle nostre terre, vi fu quello di fondare nuovi villaggi e dare il nome ai comuni che oggi popolano la Provincia di Modena. Ecco l'origine dei comuni di fondazione romana:

LA MUTINA ROMANA, DOVE SI TROVAVANO ARENA E TEMPLI? Furono i romani a modificare il nome etrusco Muthuna in Mutina, e fecero della città un Castrum. Si trattava in effetti di un grande accampamento militare che sorgeva all'incrocio tra due grandi strade, cioè la via Decumana e la via Cardinale, infatti l'epoca non esisteva ancora la via Emilia. L'area cittadina di Mutina era circondata da una palizzata di legno, cinta da un fossato e protetta da un terrapieno, seguendo un preciso tracciato: viale Moreali, via Mascherella, via Canalino, via Modenella, corso dell'Accademia Militare, via Grimelli e via del Gambero. Vi erano quattro porte, ovvero la Principale ad est, la Pretoria a nord, la Quintana a ovest e la Decumana a sud. Fu definita da Cicerone "Fortissima e bellissima, fedelissima e floridissima". Poco fuori le mura, nei pressi dell'attuale via Emilia vi era l'anfiteatro, e procedendo verso ovest si trovavano le fila di sarcofagi. I templi erano dedicati a Giove, Ercole, Minerva e Apollo, quest'ultimo era il più importante in quanto si ritiene che fosse il protettore di Mutina. 

I COMUNI DEI CIPRESSI. L'attuale provincia di Modena non era differente per dislocazione della popolazione rispetto ad oggi, infatti i romani terminarono l'opera di fondazione di quei villaggi che oggi sono i comuni del nostro territorio. Al tempo dei romani l'albero più importante era il cipresso, infatti le sue foglie non cadendo mai sembravano interpretare il mondo dell'oltretomba. E questi cipressi erano a lato di strade che congiungevano quei paesi fondati proprio dai romani e che terminano in "ano" come: Panzano, Bagazzano, Marano, Levizzano, Campogalliano, Trignano, Fiorano, Solignano, Denzano, Rodiano, Ciano, Missano, Rubbiano, Fanano, Prignano e così tutti gli altri. 

ALL'ORIGINE DEI NOMI: SALICETA, NONANTOLA, ALBARETO E LIMIDI. Altri nomi sono legati al mondo vegetale e agli alberi, basti pensare a Saliceta che deriva dalla presenza intensa nelle zone di un bosco di salici, o Rovereto di roveri, o Faeto di faggi, o Castagneto di castagni e Albareto di alberi. Altri nomi invece furono pensati a seconda della loro posizione geografica e politica, infatti Limidi suggerisce l'idea di limiti, cioè lungo un confine che divideva due colonie roman. Invece, Nonantola si riferisce a una misura prediale, così come Quarantoli. 

I PAESI IL CUI NOME DERIVA DAL FONDATORE: LESIGNANA, PRIGNANO, MARZAGLIA. Il nome di alcuni villaggi deriva probabilmente dal proprietario o dal fondatore, come nel caso di Lesignana che viene da un fondo di un Licinio, Ligorzano di un Lucrezio, Pazzano di un Paccio e Prignano di un Perennio. Altre località avevano invece il nome di divinità come Cadiane fu un tempio dedicato alla dea Diana protettrice delle selve e dei cacciatori, o come Pontercole in onore di Ercole. Altro caso è quello di Marzaglia che nasconde il nome Marte, il dio della guerra. 

CASTELFRANCO E MAGRETA, I DUE GRANDI VILLAGGI. All'epoca dei romani, dopo Mutina che era il "capoluogo", gli altri due villaggi  maggiori erano gli attuali Castelfranco Emilia e Magreta. Castelfranco era detto Foro dei Galli, si trovava sulla via Emilia e per questo era fondamentale per i commerci tra Mutina e Bononia, un paese fortificato nonché stazione di posta. Mentre Magreta si situava tra la via Emilia e la via Claudia, famosa per il suo mercato di pecore e di lane, a cui partecipavano pastori, mercanti e coloni. 

GLI ANTICHI FORTI E ZONE DI OSSERVAZIONE. Altri comuni furono invece importanti come piccole fortezze o punti di osservazione. Bisogna ricordarsi che le rivolte dei coloni o dei barbari sugli Appennini erano frequenti, e a nord del Po per diversi secoli ci fu il pericolo dei celti-galli. Per questo scopo vennero fondati o riorganizzati comuni come Carpi, Soliera, Mirandola, Nonantola, Novi, Castel Crescente, Campogalliano, Vilzcara, Spilamberto, Vignola, Marano, Torre Main, Fiorano e Sassuolo. Proprio in queste zone sono stati trovati colonne, statue, urne, cippi, lapidi, stele, otri, vasi, olle, monete, terrecotte e resti di muri. 

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