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Cronaca

Curiosità Modenesi | I 5 ritrovamenti archeologici più incredibili di Modena e provincia

Modena e i suoi territori attorno sono abitati da millenni e per questo sottoterra così come nel greto dei fiumi sono state fatte scoperte archeologiche di incommensurabile valore. Ecco le le 5 scoperte archeologiche più importanti fatte a Modena e ditorni

Modena e i suoi territori attorno sono abitati da millenni e per questo sottoterra così come nel greto dei fiumi sono state fatte scoperte archeologiche di incommensurabile valore. Ecco le le 5 scoperte archeologiche più importanti fatte a Modena e ditorni:

L'ELEFANTE DI SAVIGNANO. Era l'autunno del 1980 quando venne trovato nel greto del fiume Panaro uno scheletro incompleto di un animale non solo grande, ma che difficilmente ci si sarebbe aspettati di trovare in Emilia. Si tratta infatti un elefante, ritrovato in località Bocchirolo a nordest di Savignano sul Panaro. Anzi più che un elefante in sè si trattarebbe di un Mammuthus femmina di specie "meridionalis",  un esemplare di cui sono rari i ritrovamenti.

LA VENERE DI SAVIGNANO. E' senza dubbio uno dei ritrovamenti più importanti della storia archeologica modenese. Si tratta di una statuetta di circa 120 cm di altezza trovata nel 1925 da Olindo Zambelli in località Prà Martin di Savignano, mentre era intento nei lavori per lo scavo delle fondamenta di una costruzione. Quando la statuetta venne donata al Museo Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma si scoprì che era antica ben 25 mila anni. Si tratta infatti di un oggetto dal valore storico incredibile data la sua antichità. 

LE MUMMIE DI ROCCAPELAGO. E' stato il ritrovamento archeologico più inquietante della nostra zona. Infatti, quando nel 2008 iniziarono i restauri architettonici del complesso ecclesiastico di Roccapelago, furono ritrovate alcune mummie, mai nessuno avrebbe pensato che era solo l'inizio della ricerca. Infatti si sarebbero affrontati ben tre anni di scavi durante i quali sono state rinvenut 12 mummie che dal 2015 sono diventate parte di un Museo a loro dedicato.

LE TERRAMARE DI MONTALE. Il loro ritrovamento è stato tra i più utilizzati per una diffusione non solo istruttiva, ma anche divertente. Le terramare di Montale tra gli esemplari più importanti di questo genere di costruzione e risalgono a circca 3500 anni fa. Oggi sono state ricostruite due abitazioni di terramare e vengono organizzate presso il Parco Montale attività per riscoprire la vita di quei popoli dalla caccia alla coltivazione, dagli utenti della casa ai segreti della loro religione.

RITROVAMENTI ETRUSCHI SUL SECCHIA. Il popolo etrusco è tra quelli che ha più inciso sulla storia del nostro territorio, basti pensare che hanno fondato quella che sarebbe diventata Modena. Nel greto del fiume Secchia, vicino a Rubiera sono stati infatti trovate due steli funerarie etrusche a carattere religioso. Infatti, la prima raffigurava uno zilath, ossia un sacerdote o magistrato, originario della zona di Chiusi, molto importante all'epoca nella comunità a livello religioso. Mentre la seconta segnava la tomba di Avile Amthura, un personaggio importante in città dato che la sua sepoltura è stata ben curata. 

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