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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Curiosità Modenesi | Le curiosità dietro la costruzione del Duomo di Modena

La costruzione del duomo di Modena non è stata una passeggiata come molti pensano. Infatti ci furono una serie di problemi che l'architetto Lanfranco dovette superare, prima l'abbandono del suo scultore Wiligelmo del cantiere e poi la fine del marmo disponibile

I misteri e le curiosità dietro la storia di Modena non sono certo finite con l'ascesa al potere di Matilde di Canossa, anzi dopo la morte di Matilde due grandi eventi cambiarono per sempre la storia dei modenesi, e quelle azioni avrebbero determinato anche la nostra storia contemporanea. I decenni a cavallo tra l'XI e il XII secolo cambiarono il volto della città per sempre. 

La conclusione della guerra tra Papa ed Imperatore, che aveva tenuto così a lungo impegnata Matilde, sul finire dell'XI secolo finalmente si conclusero e nacquero i Liberi Comuni. Modena non fu da meno e le famiglie più ricche della città si organizzarono per farne un comune libero, ma non poteva essere tale se non con un duomo di cui andare orgogliosi. Era il 23 Maggio del 1099 quando l'architetto Lanfranco, il migliore della sua epoca, dichiarò aperti gli scavi per le fondamenta.

Attorno a quel luogo si radunarono tutti i cittadini che come anziani davanti ad un cantiere si mettevano a commentare e c'era chi sosteneva che non avrebbero mai finito un edificio così grande. Il Libero Comune non si faceva certo intimidire da queste maldicenze, anzi chiamò due grandi scultori dell'epoca, Wiligelmo a cui affidò i bassorilievi e Niccolao, che diede vita alla misteriosa storia di re Artù. Quei bassorilievi pacquero così tanto a Lanfranco che le lodò davanti a tutti i cittadini, e Wiligelmo indispettito scappò dalla città, senza mai più farne ritorno. 

Ora i problemi erano due, un artista scomparso nel nulla e la mancanza di pezzi di marmo. Le città vicine ridevano già del cantiere fermo e tutti parlavano di  un investimento sbagliato, ma non fu così. Infatti scavando più a fondo le fondamenta ecco che i modenesi rinvenirono le dozzine di blocchi di marmo, avanzi di costruzioni romane. A quella visione Lanfranco fondò un fondo comune per continuare i lavori, venne chiamata Fabbrica del Duomo, e furono tanti i modenesi che versarono offerte alla vista dei marmi ritrovati. 

L'8 Ottobre 1106 Matilde, alla testa di un corteo che non finiva mai di vescovi, abati, monaci, conti, cavalieri e centinaia di uomini armati si direbbe in direzione di Modena. Ad aspettarla c'era papa Pasquale II con il suo seguito di cardinali, giunti in città per ammirare il bellissimo duomo. La cattedrale era affollata e tutti in fila attendevano di baciare l'urna di San Geminiano, la processione durò per sette giorni. 

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