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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Curiosità Modenesi | Un viaggio nella Modena medioevale, un confronto tra ieri ed oggi

Com'era la Modena medioevale? Una fotografia storica e culturale della nostra città nel XI secolo d.C. al passaggio dall'Alto al Basso Medioevo. Un viaggio tra le famiglie signorili, i luoghi più frequentati e i caratteristici canali

La Modena medioevale era, evidentemente, molto diversa da quella che possiamo vedere oggi. Contava all'epoca poco più di diecimila abitanti (come una nostra Spilamberto), la città si estendeva all'interno di una cinta muraria che percorreva il percorso dell'attuale parco dei viali, ma ben presto dentro le mura non c'era più spazio e così le case si espansero sino a San Lazzaro e San Cataldo. 

DIFENDERSI DAI NEMICI, BOLOGNESI E REGGIANI IN PRIMIS. Era un mondo completamente diverso, dove il nemico non era uno stato a migliaia di chilometri di distanza, bensì città come Bologna e Reggio Emilia. Così i modenesi costruirono il castello di Saliceto a guardia dell'eventuale arrivo dei bolognesi, e il castello di di Maraldo per i reggiani. Il termine "eventuale" è in realtà inappropriato perché le guerre all'epoca erano continue

MODENA COME VENEZIA, I CANALI. Modena all'epoca era attraversata dai canali e l'aspetto non era molto distante da Venezia, con il distinguo che anzi che avere Canalgrande, Canalchiaro, Canalino, Monella e Naviglio. L'acqua era essenziale sia come fonte di energia per i mulini e fucine, ma soprattutto per l'igiene dei cittadini, che era sicuramente meno frequente e curato di oggi. Per i nobili l'acqua aveva una funzione più importante, infatti erano orgogliosi che i loro palazzi vi si specchiassero, era così che competevano famiglie come i Rangoni, i Grassoni, i Balugola, gli Adelardi, i Boschetti, i Forni e i Della Rosa. 

LA CITTA' DI MODENA, TRA PIAZZE, CASE E QUARTIERI. Dopo la sconfitta del Barbarossa, Modena tornò a crescere e nel 1189 contava quattrocento case divise in quattro quartieri, Albareto, Saliceo, Baggiovara e Cittanova. Erano presenti ben dodici piazze, ognuna con la sua croce come voleva la tradizione, ma la più importante era piazza Grande, dove si riunivano operai, artigiani e mercanti, attorno alla pedra ringadora. 

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