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Cronaca Via Divisione Acqui / Via Divisione Acqui, 81

Un anno di Portobello, prosegue la sfida all'esclusione sociale

Tocca quota 1800 clienti il supermarket solidale dell'ex Amiu, gestito dal Centro Servizi per il Volontariato. Esperienza positiva ad un anno dalla sua inaugurazione: una rete di associazioni e privati che regge la sfida

É passato ormai un anno dall'apertura dell'emporio solidale Portobello di via Divisione Acqui, un modello su cui il mondo del volontariato locale ha puntato con decisione, diventando apripista di una nuova concezione del sostegno sociale alle persone colpite più duramente dalla crisi. Un'esperienza che è diventato un modello esportabile ed esportato e che festeggia i primi dodici mesi di vita con un bilancio assolutamente positivo

Un po' di numeri. Sono 450 famiglie che hanno già usufruito dei servizi di Portobello, per un totale di 1800 utenti (di cui il 45% italiani); 165 i volontari attivi, 80 dei quali clienti del supermercato. Il volume di “vendite” è testimoniato dai 7.776 scontrini emessi, per un valore economico pari a circa 500mila euro. Le famiglie che si riforniscono al market ruotano ogni sei mesi , ma la lista di richiedenti è sempre - preoccupantemente - piena.

L'importanza strategica del servizio - coordinato dal Centro Servizi per il Volontariato grazie a 23 associazioni del territorio e di più di 50 partner tra aziende ed organizzazioni – risiede nel fatto che la sua utenza è composta per il 75% da persone sconosciute ai servizi sociali modenesi. Si tratta di una fascia “fantasma”, che soffrendo la crisi per la perdita del lavoro si rifiuta con orgoglio di richiedere assistenza, ma trova un valido sostegno per la spesa e non solo nella struttura di via Divisione Acqui.  

Oltre che per numero di utenti e numero di volontari coinvolti nel progetto, Portobello in questo anno è cresciuto anche nella gamma dei servizi offerti a chi si rivolge all’Emporio: Portobello infatti non è solamente un supermercato in cui si può fare la spesa pagando non in euro ma con punti caricati – previo passaggio ai servizi sociali - sul codice fiscale, ma anche uno spazio culturale dove le persone possono trovare aiuto per la gestione del bilancio familiare, per la scelta dei fornitori più economici delle utenze domestiche, per la soluzione di problemi legati al lavoro, per ricevere assistenza legale, grazie alle organizzazioni partner che erogano gratuitamente i servizi.

La filosofia che sta dietro al progetto Portobello va anche nell’ottica della lotta agli sprechi alimentari: per questo l’Emporio si è messo in rete con 31 organizzazioni del territorio che beneficiano delle eccedenze del market. Scambi regolari sono stati istaurati poi con gli empori di Soliera (Il Pane e le Rose), Sassuolo (Il Melograno) e Parma (Emporio Parma). Pur nelle difficoltà di coordinare tanti soggetti diversi e nella necessità di un costante approvvigionamento di merce non sempre facile, Portobello continua a crescere e inizia anche l'espansione nei locali attigui, che in previsione del 2015 potranno essere ulteriormente ammodernati.

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