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Cronaca Crocetta / Via del Mercato

Droga, bivacchi e prostitute: un ecosistema da smatellare all'ex Mercato bestiame

Più che mai urgente la riqualificazione del comparto, ri-annunciata giorni fa dal Comune. Il sopralluogo nel cantiere abbandonato svela una realtà di profondo degrado e pericolo

In questi giorni il Comune ha annunciato la ripresa della riqualificazione del comparto ex Mercato Bestiame, con un piano che, seppur ridimensionato, punta a completare un'area che da ormai 15 anni è al tempo stesso al centro di interventi significativi e di grave abbandono. Ad oggi risultano completati solo le scuole, il PalaMadiba e alcuni lotti residenziali, compresi quelli di edilizia popolare. Il grande assente è però quello che l'Amministrazione stessa ha definito il "cuore" del comparto, ovvero il Campolungo e il Rotore.

Del progetto ambizioso iniziato dieci anni fa oggi resta soltanto uno scheletro di cemento quello di uno dei quattro edifici previsti nella piazza circolare - immerso in una landa erbosa che nel frattempo è diventato un piccolo bosco. La cordata di cooperative d'abitazione che aveva avviato il lavori, causa crisi, ha infatti abbandonato tutto quasi da un giorno all'altro. Insieme all'abbandono sono arrivati gli immancabili problemi di degrado.

Chi riprenderà in mano i lavori e spianerà il terreno adiacente all'ex mercato bestiame, dovrà fare molta attenzione. L'area infatti è diventata un bivacco abituale per tossicodipendenti, senzatetto e prostitute (abbiamo inavvertitamente infastidito una ragazza e un cliente anche durante il nostro sopralluogo a metà mattina, ndr). Le recinzioni del comparto sono state agevolmente aggirate, sia da via del Mercato, sia da via Finzi, dove facilmente si accede al cantiere atraverso l'ex tracciato ferroviario.

Diversi angoli nascosti fra muretti e vegetazione pullulano di siringhe usate, bottiglie, vestiti e ogni genere di rifiuti. Stessa sorte per il cantiere del primo edificio del Rotore, che con i suoi tre piani ha offerto riparo a molti sbandati, che hanno allestito giacigli di fortuna, acceso fuochi, consumato pasti ed espletato i propri bisogni fisiologici. La struttura stessa è diventata un acquitrino, con infiltrazioni dai soffitti incomplet, sulla cui solidità sorgono non pochi dubbi.

La riqualificazione è quindi quantomai necessaria ed urgente. La speranza è che i quasi 60 milioni stanziati per l'intera area a nord di via Canaletto possano dare i frutti sperati. Questa volta in tempi certi e senza intoppi.

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