Droga e degrado, nessun intervento per risanare via Munari
Giace ancora in stato di abbandono la palazzina al civico 23 di via Munari, diventata bivacco per senzatetto e tossicodipendenti. La Lega: "Muzzarelli si decida a riportare l'ordine"
A nove mesi di distanza dalla visita che facemmo in via Munari, nella zona Tempio, poco o nulla è cambiato. A denunciare la situazione di degrado già documentata – qui il servizio di maggio 2015 – è quest'oggi la Lega Nord cittadina, che richiama l'attenzione dell'amministrazione sulla palazzina al civico 23, dove si trova un cantiere vitttima di sbandati e tossicodipendenti.
In estate l'area era inoltre decisamente malsana, a causa di un lago sotteranneo che si era venuto a creare nel garage interrato dell'edificio, mai completato e in totale stato di abbandono. A questo si è aggiunta la forzatura della porta di accesso, che ha trasformato la casa in un rifugio sicuro per senzatetto e per un luogo idoneo al consumo di droga, prossimo alla stazione e ad altre aree già note per le cattive frequentazioni.
La Lega Nord di Modena, raccogliendo le paure dei residenti, ha fatto un sopralluogo che descrive così: “Tutto attorno alla casa ci sono spazzatura e siringhe: una vera discarica cielo aperto. I passanti ci hanno riferito che la zona di notte diventa ad esclusivo appannaggio di disperati perlopiù di origine extracomunitaria e che ormai i residenti non si azzardano più ad uscire di casa se non con la luce del sole – prosegue il Carroccio - Abbiamo riscontrato anche una serie di biciclette prive di ogni accessorio e abbandonate, probabilmente rubate e una volta terminato il loro uso lasciate lì".
“Il sindaco Muzzarelli faccia qualcosa, Modena non può accettare di avere nel suo territorio un degrado simile ormai più volte segnalato all’Amministrazione Comunale che, invece, finge sia tutto rose e fiori. Le nostre proposte sono di presentare un piano di recupero mediante una ripulitura, prima, e poi attraverso un’installazione di telecamere di sicurezza – conclude il leghsta Mario Rossi Barattini – oltre ad una presenza assidua di pattuglie di Forze dell’Ordine a vigilare, elemento imprescindibile alla messa in sicurezza della zona e al suo recupero”.