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Cronaca Castelfranco Emilia

La democrazia digitale a Finale, San Felice e Castelfranco

L'Emilia-Romagna è la terza regione italiana per numero di comuni che adottano il servizio "Magnetofono 2.0" di Cedat 85, superati solo da Lombardia e Sicilia

C’era una volta l’addetto alle trascrizioni dei verbali di lunghi consigli comunali, oggi in 20 comuni dell’Emilia-Romagna (sono quasi 200 in Italia) le sedute consiliari vengono trascritte in tempo reale e, sincronizzando audio e testo, i contenuti vengono catalogati per consentire ricerche in modo immediato ed intuitivo come avviene su Google. Questo sistema innovativo, brevettato dal gruppo Cedat 85, coniuga la tecnologia ASR (Automatic Speech Recognition) per la trascrizione in tempo reale del parlato con la sincronizzazione tra audio e testo in modo da indicizzare ogni singola parola e permettere in un qualsiasi momento successivo di fare ricerche mirate e veloci. 
 
L’Emilia-Romagna è la terza regione italiana per numero di comuni che adottano il servizio “Magnetofono 2.0” di Cedat 85, superata solo da Lombardia (38) e Sicilia (23). Nella regione a guidare questa speciale classifica della ‘democrazia digitale’ è la provincia di Parma, che con 5 comuni precede Ravenna (4). Questi servizi sono utilizzati anche in 3 comuni di ciascuna delle province di Modena e Forlì-Cesena, 2 a Bologna e Piacenza (2) e solo 1 a Rimini.

Con questo sistema - spiega Gianfranco Mazzocoli, fondatore e amministratore delegato del gruppo Cedat – i tempi di trascrizione si riducono drasticamente in quanto il riconoscimento della voce e la sua trasformazione in testo è totalmente automatizzata. A ciò va aggiunto il risparmio in termini di impiego del personale, che prima ci metteva anche giorni per completare un verbale di un lungo consiglio comunale. Altro punto non meno importante è la realizzazione della ‘democrazia digitale’. Con Digital4democracy, chiunque può effettuare ricerche per parole chiave, riascoltare l’intervento di un singolo consigliere, o assessore, o anche i vari interventi su uno specifico tema”. 

Il gruppo Cedat 85 si occupa da 30 anni della gestione dei contenuti provenienti dal parlato attraverso lo sviluppo di tecnologie per il riconoscimento vocale e la verbalizzazione automatica. Ha un fatturato di gruppo di 6 mln di euro, 5 sedi in Italia (Roma, San Vito dei Normanni (Br), Padova, Palermo) e più di 1000 clienti tra i quali ci sono istituzioni pubbliche nazionali (Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministeri, molti Consiglio Regionali, circa 200 Comuni), Università e importanti gruppi privati. I server di Cedat 85 hanno “macinato” nel solo 2015 quasi 2.000.000 di ore di trascrizione automatica e indicizzazione tra contenuti audio-video, ore di verbalizzazione di assemblee della pubblica amministrazione locale e centrale, dialoghi telefonici tra utenti e servizio assistenza.
 
In più di 30 anni di attività – spiega Gianfranco Mazzoccoli - abbiamo investito oltre il 20% del fatturato annuo nel nostro centro di ricerca e sviluppo per l’implementazione di tecnologie innovative per il riconoscimento vocale e la verbalizzazione automatica, su cui oggi è titolare di numerosi progetti di ricerca e di brevetti. Tutto questo ci ha permesso di raddoppiare il fatturato negli ultimi 4 anni. L’obiettivo è anche a raddoppiare il “parlato” trascritto, raggiungendo quota 4.000.000 di ore entro la fine del 2016”.

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