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Cronaca

Emilia-Romagna, un piano straordinario per far ripartire l'edilizia

Il Presidente dell'Associazione Cooperative dell'Emilia-Romagna, Giovanni Monti, ha incontrato istituzioni e sindacati per mettere in atto un programma di ristrutturazione del sistema edilizio della regione per impedire esuberi

"La situazione dell'edilizia drammatica, bisogna agire in fretta" da questa affermazione uscita all'unisono dall'Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna al governo ha dato il via ad un programma speciale per ripartire l'edilizia. Un programma articolato di proposte per far ripartire il settore dell’edilizia, dare nuovo slancio alle imprese e tutelare i lavoratori del settore maggiormente colpito dalla crisi. Le proposte sono state presentate dall’Alleanza delle Cooperative Emilia-Romagna nel corso di un incontro tenutosi il 29 luglio 2014, al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere della situazione del comparto dell’edilizia e delle costruzioni in Emilia-Romagna.

PROVVEDIMENTI STRAORDINARI PROPOSTI PER EVITARE GLI ESUBERI. Per l’Alleanza delle Cooperative la situazione va affrontata anche con provvedimenti straordinari vista l’intensità e la durata della crisi che ha colpito il settore. La situazione di insostenibile crisi del sistema delle costruzioni ha generato in Emilia-Romagna, solo per quanto riguarda la cooperazione,  un intenso e progressivo utilizzo degli ammortizzatori sociali, che oggi coinvolgono molti lavoratori. I processi di ristrutturazione delle imprese cooperative, già avviati da diverso tempo e  necessari a garantire la continuità e il rilancio aziendale, devono essere portati a compimento  il più velocemente possibile. Si stima che tali processi produrranno esuberi: il piano presentato dall’Aci, oltre ad un programma di formazione e riqualificazione professionale per la ricollocazione del personale, prevede anche il ricorso alle formule più espansive di ammortizzatori sociali, in modo da consentire il collocamento in pensione ad un buon numero di lavoratori coinvolti nei processi di ristrutturazione. 

GLI OBIETTIVI E LE MODALITA' DEL PROGETTO. Obiettivo principale del piano straordinario presentato al governo resta quello di far ripartire il settore attraverso l’utilizzo di tutte le misure attivabili per evitare che l’Emilia-Romagna perda un pezzo importante della sua base produttiva (nella filiera allargata dell’edilizia rientrano anche le ceramiche, i materiali per l’edilizia, la produzione di macchine  e beni intermedi per il settore oltre al sistema dei servizi ad essi connessi). Nel dettaglio, la cooperazione emiliano-romagnola chiede al governo: La creazione di uno strumento per favorire il rapido deconsolidamento immobiliare delle imprese, in particolare per favorire la destinazione dei numerosi immobili invenduti a uso sociale; l'attivazione di un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio – anche mediante il ricorso a provvedimenti straordinari – attraverso il quale favorire la rioccupazione del personale in esubero; l’attivazione delle procedure e delle risorse per avviare alcune opere pubbliche e infrastrutturali che rappresentano snodi di grande interesse territoriale e  nazionale; rendere operativa la cessione del credito anche per le società partecipate dalle pubbliche amministrazioni

 IL COMMENTO DEL PRESIDENTE.  “L’incontro è stato positivo – ha commentato Giovanni Monti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Emilia-Romagna, al termine del vertice con istituzioni e sindacati – nelle prossime settimane continueremo a discutere per trovare le migliori soluzioni ad un problema drammatico e di forte impatto sul tessuto economico e sociale dell’Emilia-Romagna. Bisogna agire in fretta per salvare le imprese cooperative e dare tutele ai lavoratori nell’ambito dell’inevitabile percorso di ristrutturazione già avviato dalle imprese”.

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