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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sequestri alle mafie per 225 milioni in Emilia. Un terzo sono aziende immobiliari

I sequestri delle imprese in Emilia Romagna denotano una forte intrusione nella economia della regione, trattandosi di settori che descrivono esattamente quel sistema produttivo regionale, in netta distinzione con la media nazionale

È tradizione del Viminale, a ferragosto di ogni anno, fare il punto con i dati effettivi in merito all'anno di attività del Ministero dell'Interno, in materia di sicurezza e legalità. Secondo i nuovi dati del Ministro dell'Interno in Emilia Romagna per ben 499 beni ed aziende confiscati per un valore di 225 milioni di euro, un risultato importante in quanto la regione è seconda dopo la Lombardia, fra le 11 regioni a nord della capitale. Facendo un'analisi specifica sulle singole province dell'Emilia-Romagna, risulta che delle 25 aziende 1 è di Modena, mentre di modenese dei 72 appartamenti 1 è della nostra città.

"Si allarga pertanto l'evidente ed urgente necessità di accrescere la quota dei patrimoni confiscati alle mafie - commenta CGIL Modena - per la loro rapida riassegnazione ed utilizzo per fini pubblici e sociali.  Questa resta una priorità assoluta,superando storture e lentezze non più sopportabili.  In questo senso, la legge di iniziativa popolare promossa con le firme del sindacato e di Libera, ha aperto un positivo percorso parlamentare che va rapidamente concluso. Analogamente, anche nella nostra regione si stanno cercando modalità più rapide ed efficaci per la destinazione degli immobili ed aziende sequestrate/confiscate."

Aggiungendo a questi anche i dati recuperati dal progetto europeo "Icaro-EU"  emerge che i sequestri delle imprese in Emilia Romagna denotano una forte intrusione nella economia della regione, trattandosi di settori che descrivono esattamente quel sistema produttivo regionale, in netta distinzione con la media nazionale. Cgil spiega a riguardo: "Il 29% delle aziende sequestrate si occupa di attività immobiliari (media nazionale 8%) e, addirittura, l'11% di attività finanziarie, contro una media nazionale dell'1% ". 

Infine il sindacato conclude: "Ciò conferma la stretta necessità di riflettere meglio sui dati provenienti da altre fonti (sempre ufficiali) e che possono aiutare a capire meglio le specificità malavitose in regione.  In particolare, sui nostri "picchi" regionali del lavoro nero/irregolare nel settore immobiliare, appunto, e sul record regionale relativo a "segnalazioni di operazioni finanziarie di sospetto riciclaggio".  Riciclo e cosche, riconfermati negli atti recentissimi dell'inchiesta "grecale ligure" con le note ricadute modenesi e che, speriamo fortemente, non ricadano sul lavoro dei 17 dipendenti di quella ditta."

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