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Attentato Equitalia, si segue pista anarco-insurrezionalista

Condanna bipartisan per l'assalto incendiario di qualche giorno fa: nel frattempo, partiti e sindacati condannano l'episodio e, chi più chi meno, invita a considerare chi viene attanagliato dalla riscossione delle tasse

Non c'è stata alcuna rivendicazione, ma il sospetto è che dietro alla bomba molotov lanciata contro la vetrina della sede modenese di Equitalia nella notte fra il 30 e il 31 dicembre scorso ci siano gli anarchici: è questa l'ipotesi degli investigatori coerentemente con quanto accaduto praticamente in simultanea a Foggia, dove un ordigno rudimentale ha distrutto la locale agenzia riscossioni. Le telecamere dell'impianto di sorveglianza del centro commerciale Azimut, lo stabile in cui è ubicata la sede modenese di Equitalia, hanno ripreso l'intero assalto: responsabili del lancio della bottiglia piena di liquido infiammabile sono stati due uomini con il volto travisato da una sciarpa.

CONDANNE - Partiti e associazioni difendono i dipendenti e il lavoro svolto nella riscossione delle tasse, ma nella maggioranza dei casi dimenticano (?) tutte quelle persone che non hanno passato proprio bei momenti per colpa dello scorretto funzionamento dei meccanismi di Equitalia. Confesercenti Modena ha condannato l'attacco incendiario auspicando l'immediata identificazione dei responsabili: "Che sia il gesto di uno sconsiderato o peggio ancora un'azione dimostrativa preordinata - si legge nel comunicato dell'associazione - resta di per sé un fatto certamente preoccupante, dato che rischia solamente di alimentare posizioni radicalizzate". Per Paolo Negro, coordinatore della segreteria provinciale del Pd, l'attacco incendiario a Equitalia è stato "un gesto che deve essere semplicemente condannato, senza cercare inutili scusanti o possibili alibi per gli autori. Si è trattato di un fatto grave, soprattutto se visto alla luce della serie di gesti analoghi messi a segno ai danni di altre sedi dell'ente in differenti punti del territorio italiano - conclude l'esponente Pd - preoccupano certe dichiarazioni di queste ore che, pur condannando il gesto intimidatorio, tuttavia rischiano di mettere sotto accusa una struttura che svolge un ruolo fondamentale nell'interesse della collettività". Il gruppo consiliare Lega Moderna, oltre a condannare l'episodio violento, invita ad andare ad approfondire la questione del disagio che vive la comunità verso Equitalia: "E’ necessario un intervento per rivedere quelle forme che opprimono qualunque cittadino riceva una cartella timbrata Equitalia prima ancora di conoscerne le ragioni - dicono i consiglieri Nicola Rossi e Walter Bianchini - Il terrore di avere a che fare con una struttura inesorabile, fredda e cinica, considerata priva di quella comunicazione necessaria a dirimere questioni la cui rilevanza è spesso inferiore alla reazione, testimonia che qualcosa, anzi tanto nel meccanismo sia da rivedere e anche urgentemente. E’ normale che per un bollo non pagato, magari erroneamente, si possa andare incontro ad un pignoramento con tutte le conseguenze negative del caso anche a livello di sistema creditizio? - concludono i consiglieri - L’impressione è che ormai si sia creato uno stato d’animo nella collettività che genera un senso di pericoloso disprezzo ogni volta che si entra in contatto con la struttura". Analisi simile anche da Isabella Bertolini, parlamentare Pdl: " È evidente che la colpa non può essere del personale di Equitalia, che si limita ad applicare le attuali leggi dello Stato, ma forse di norme che non adeguatamente soppesate hanno reso Equitalia una sorta di novello sicario per molte aziende e famiglie italiane. Personalmente, nell’esercizio del mandato, sono subissata da vere e proprie richieste di aiuto di cittadini che si sentono tiranneggiati dalla incomunicabilità con Equitalia".

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