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Sotto inchiesta una frase scritta in corsivo su una liberatoria privacy fatta firmare dal suo dentista al paziente Manini: "Acconsento a nominare il mio dentista Lucio Corneti mio erede universale"

Si è svolta ieri nel Tribunale di Modena, la prima udienza del procedimento contro. Il dott. Lucio Corneti, dentista bolognese con studio anche in provincia di Modena, a seguito del suo rinvio a giudizio proposto dal PM Dott. Stefani di Modena, relativamente all'accusa di falso perchè “…al fine di procurarsi ingiusto vantaggio, con altrui danno, formava testamento olografo e pubblicava il medesimo apocrifo ovvero falso nel contenuto e nella sottoscrizione nella specie testamento olografo - dante causa Michelangelo Manini generalizzato in atti - pubblicato in Modena in data 20.6.2012 per Notaio Francesco Striano”.

In calce ad un modulo liberatorio, richiesto al paziente Manini per il trattamento dei propri dati personali, redatto in massima parte “a macchina”, una frase scritta in corsivo e a mano si legge: “Inoltre io Michelangelo Manini acconsento a nominare il mio dentista Lucio Corneti erede universale di tutte le mie proprietà”. Alla valenza come testamento di questo documento si sono immediatamente opposti Mariangela Manini e Carlo Rimondi in sede civile. Mariangela Manini ha dichiarato: "Si apre a Modena un altro fronte su un altro testamento che ritengo falso come lo sono quelli esibiti a favore del Cardinale. Mi rendo ben conto che sarà una lotta durissima. Spero solo che i Giudici accertino la verità e si possa finalmente far riposare Michelangelo in pace. Capisco però che i miei opponenti difficilmente mollino l’osso. Assolutamente risibili le affermazioni prodotte ovvero che Michelangelo ha lasciato il nostro patrimonio alla Curia per desiderio di fare della beneficenza o al Dentista per riconoscenza".

I familiari del Manini, hanno impugnato tutte le schede pubblicate – sia a favore della Curia sia a favore del dott. Corneti, disconoscendole. Dinanzi al Tribunale di Bologna è, come noto, in corso un'intricatissima vertenza che vede la famiglia Manini-Rimondi in lotta con la Curia bolognese per la validità dei primi testamenti prodotti dal Cardiale Carlo Caffarra, il quale ha anche denunciato come “intimidazione” ogni proposta di transigere in via stragiudiziale con i familiari.

I familiari chiedono l’accertamento della verità e il riconoscimento dei “danni patrimoniali e non patrimoniali che il fatto illecito contestato anche potenzialmente determina in capo al successibile prossimo congiunto”. Parte civile anche il cardinale di Bologna Paolo Cafarra che ritiene di subire grave danno patrimoniale e d’immagine dall’operato del dott. Corneti.

Nel corso dell’udienza il PM non si è opposto alla costituzione quali parti civili sia di Mariangela Manini sia di Carlo Rimondi e dell’arcidiocesi. Si è invece opposta la difesa dell’imputato. Al termine di una breve camera di Consiglio il giudice ha ammesso la costituzione di tutte le parti civili. La prossima udienza per per ascoltare i testi del PM  e procedere all'esame dell'imputato breve: solo il 15 ottobre 2014.

Intanto il patrimonio contestato è stato posto sotto sequestro giudiziario dal tribunale di Bologna e affidato in custodia al professor Paolo Bastia, docente di Economia all’Università di Bologna. Anche qui la Curia di Bologna contesta fortemente l’operato dei giudici in quanto ritiene assolutamente validi i documenti da lei prodotti, anche se ancora non c’è stata nessuna sentenza – neanche di primo rado -, e lamenta di non poter entrare in possesso degli ingenti utili prodotti dal lascito.

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