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Cronaca

Escursioni estive, i 5 castelli più belli dell'Appennino modenese

Tra le montagne modenesi si nascondono dei veri gioielli di epoca medioevale, che raccontano di battaglie, leggende e cavalieri. Ecco i 5 castelli più belli dell'Appennino modenese, con i nostri consigli e le leggende li circondano

Dopo i castelli della Bassa Modenese e della Terra dei Castelli, la nostra escursione ci ha portati nell'Appennino Modenese, un luogo fiabesco ricco di leggende, boschi e rocche. Sono le nostre montagne a regalare le strutture medioevali più incredibili, non tanto per le architetture in sè, bensì per la locazione spesso impervia alla costruzione. Ecco i 5 castelli dell'Appennino Modenese che vi consigliamo:

ROCCA DI MONTEFIORINO. Da un vertiginoso sperone roccioso la fortezza domina le valli dei torrenti Dolo e Dragone, la rocca sorse probabilmente su una postazione dei Liguri e poi dei Romani. Diventò però mastio nel 1170 con Bernardo Montecuccoli, un feudatario dell'Abate di Frassinoro, e dal 1426 diventò una delle fortezze degli Este per la difesa dei confini meridionali del ducato. Il visitatore rimane stupito già da subito avvicinandosi alla poderosa porta Reale, da lì la statua dell'Arcangelo Gabriele gli darà il saluto, prima di entrare in un quadrilatero di mura che circonda un cortile composto da tre lati di porticati aperti e logge. 

CASTELLO DI MONTECUCCULO (PAVULLO). Sorge su uno sperone roccioso che domina la valle del fiume Scoltenna-Panaro, a soli tre chilometri da Pavullo. Un luogo dall'aria cavalleresca, circondato dal borgo fortificato e tra le sue pietre si narrano leggende e storie di guerrieri. I Montecuccoli abitano quella zona dal 1212 e fu lì che crearono quella che sarebbe diventata la porta verso la Toscana. Un meraviglioso portale gotico accompagna i turisti all'interno del borgo situato ai piedi del castlelo, composto dal Palazzo del Podestà e dalla chiesa di S. Lorenzo risalente al '400. Una deliziosa immagine di un'Italia medioevale che affascina ancora oggi.

ROCCA DI MONTESE. E' definita la "sentinella dell'alta valle del Panaro", infatti la rocca assomiglia era fortilizio dotata di una cinta muraria e l'imponente torre con merlatura ghibellina. Questa architettura del 1200 è splendidamente conservata  e domina un panorama vastissimo, che s'estende dall'Appennino alla pianura. Raggiungibile attraverso una strada lastricata in sasso, è un complesso di due recinti murari accostati di diversa epoca, che circondano una torre centrale ricostruita nel 1393, ed oggi ospita il Museo Storico. 

CASTELLO DI SESTOLA. E' un imponente complesso medioevale che da un alto sperone di roccia domina il paese di Sestola, le valli dei torrenti Leo e Scoltenna, e un tempo era il presidio estense del Frignano. Ciò che colpisce di questo luogo è prima di tutto la suggestione raramente sentita in altri luoghi. Il castello è forse il più antico della nostra Provincia, donato nel 753 dal re longobardo Astolfo all'Abate di Nonatola, venne protetto da una pianta muraria stellare voluta da Alfonso II d'Este nel 1563. Oggi ospita la sede dei Musei del Castello. 

CASTELLO DI ROCCAPELAGO. Come i precedenti il fascino del castello ha origini già dalla sua posizione dominante su uno sperone di roccia che permette una visuale completa dell'ampia valle del Pelago. Questa ardita ed impervia altura, imprevedibile e naturalmente fortificata, costituì la dimora del leggendario Obizzo da Montegarullo, cioè il potente feudatario del Frignano. Dai suoi 1000 metri di altezzi il Castello di origine longobarda e poi voluto da Matilde di Canossa, fu fortificato da Obizzo che tentò di ribellarsi agli Este di Ferrara combattendo i loro alleati Montecuccoli e la città di Lucca, ma nel 1408 venne sconfitto. Da lì iniziò il declino della rocca, finché 2011 non venne scoperta una cripta nella chiesa di oltre 300 corpi sepolti dal '500 al '700 di cui quasi cento mummificati. Questa scoperta ha riacceso l'interesse dei turisti e dei ricercatori per questa fortezza, tanto da essere conservate presso il locale Museo della rocca "sulle orme di Obizzo da Montegarullo".

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