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Cronaca Mirandola

"Vilipendio alla bandiera", esposto ai Carabinieri contro il vestito tricolore di Mirandola

Un cittadino pistoiese ha ravvisato un oltraggio alla bandiera italiana nell'abito indossato dalla studentessa 15 enne in occasione della visita del Presidente Mattarella per l'anniversario del sisma

Non si spegne la polemica sull'abito tricolore indossato a Mirandola, lo scorso 29 maggio, in occasione della visita del Capo dello Stato. Molto ha fatto discutere – in modo spesso strumentale – la sua indossatrice, la studentessa 15enne originaria del Senegal. Ma qualcuno si è spinto oltre. Lunedì scorso un cittadino toscano si è recato presso la caserma dei carabinieri del suo paese, Buggiano (PT), e ha presentato un esposto per vilipendio alla bandiera, dopo aver appreso dei fatti attraverso un articolo della Gazzetta di Modena.

Giulio Cozzani, attivista locale e membro dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, ha infatti sostenuto la denuncia contro ignoti ritenendo che l'abito indossato dalla studentessa abbia violato le disposizioni di legge sull'esposizione del Tricolore. Come si legge nell'esposto, due sono gli elementi contestati: il fatto che la bandiera sia stata utilizzata come drappeggio, e il fatto che abbia toccato il suolo, attraverso lo strascico del vestito.

Il messaggio è chiaro: "La bandiera viene sempre usata in modo dignitoso. Non deve mai toccare il suolo né l'acqua. Non deve mai essere portata sostenuta piatta o orizzontalmente, ma sempre in alto e libera di sventolare naturalmente. Mai usata come copertura di tavoli o sedute o come qualsiasi tipo di drappeggio. Mai usata come involucro per qualsiasi oggetto da contenere, trasportare o spedire”. Purtroppo per lo zelante cittadino, tuttavia, il riferimento normativo citato nell'esposto è privo di fondamento. Si fa riferimento al DPR 121 del 2000, vale a dire il Regolamento sull'uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell'Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici, ma quel decreto non contiene nessuna delle norme citate nella denuncia.

Anzi i divieti di fare della bandiera un drappeggio o di farla toccare al suolo formalmente non esistono: sono un auspicio, un contegno che si auspica possa essere sempre rispettato, ma nulla di più. Resta dunque una valutazione del tutto soggettiva della "dignità" dell'utilizzo della nostra bandiera. Anche a Mirandola.

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