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Cronaca

Estorsione aggravata dal metodo mafioso, condannato avvocato modenese

Alessandro Bitonti è stato condannato stamane con rito abbreviato dal Gup presso la Dda di Bologna a 6 anni e 2 mesi di reclusione: secondo l'accusa, avrebbe estorto denaro a un'esercente con il fine di impossessarsi del suo centro benessere

È stato riconosciuto colpevole di estorsione aggravata dal metodo mafioso l'avvocato modenese Alessandro Bitonti. Il legale è stato condannato stamane con rito abbreviato dal Gup presso la Dda di Bologna a 6 anni e 2 mesi di reclusione. Condannati anche Domenico Esposito (5 anni e 8 mesi) e l'albanese 41enne Zelna Bardhok (4 anni e 5 mesi). Sigismondo Di Puorto, 42enne detenuto e in passato considerato il luogotenente della famiglia Schiavone nel Modenese, e Paolo Raviola, 51enne già noto all'antimafia, sono stati rinviati a giudizio.

La sentenza riguarda l'estorsione subita dalla titolare di un centro benessere di Modena e da un imprenditore edile. Il pm della Dda di Bologna, Enrico Cieri, e il collega della Procura di Modena, Pasquale Mazzei, avevano chiesto 4 anni e mezzo per Bitonti, 3 anni per l'albanese e l'assoluzione di Esposito. Secondo quanto accertato dall'indagine della squadra mobile di Modena dopo le dichiarazioni di Alfonso Perrone, la titolare del centro benessere, nel 2010, si era rivolta all'avvocato civilista Bitonti poiché coinvolta in una controversia con un imprenditore edile. In sintesi, la donna non aveva pagato lavori di ristrutturazione per 230mila euro: Bitonti, invece di assistere legalmente la donna, ha chiesto l'aiuto di Alfonso Perrone, che, con i complici oggi condannati, si è inserito nel contenzioso chiedendo di fatto il "pizzo" alla donna per impossessarsi dell'attività. L'esercente, per evitare conseguenze ha pagato 8mila euro. Perrone ha patteggiato 2 anni mentre stamattina sono giunte le pesanti condanne per gli altri imputati. Nella giornata di domani, la Corte di Cassazione deciderà il merito all'ordine di cattura emesso dal tribunale del Riesame di Bologna nei confronti di Bitonti, Di Puorto, Esposito, Raviola, e Bardhok, impugnato dagli avvocati.

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