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Cronaca

Videopoker, scoperta maxi evasione fiscale da 1,3 milioni

Una società che fornisce ben 260 slot ad una cinquantina di bar e locali della provincia era gestita da un imprenditore "fantasma", che negli anni ha accumulato guadagni senza versare il dovuto all'Erario. Denuncia e sequestro dei beni

Le tante indagini seguite dai Reparti modenesi della Guardia di Finanza riguardano anche un settore molto discusso e remunerativo, cioè quello dei giochi legati alla sorte: slot machine, new slot, VLT e simili, ma anche il più tradizionale gioco d'azzardo. L'obbiettivo primario dei controlli delle Fiamme Gialle punta ovviamente alla tutela delle entrate dell’Erario – che percepisce attraverso l'Agenzie dei Monopoli lauti incassi dal gioco – ma anche a controllare la leale concorrenza tra i tanti attori di questo settore.

In tale contesto, nell’ultimo anno, sono stati eseguiti in provincia di Modena controlli nei confronti di 53 esercizi commerciali, per un complessivo di 259 apparecchi (slot, new slot e VLT) ispezionati, finalizzati a verificare i criteri di installazione, di funzionamento e di connessione al totalizzatore nazionale. Contestualmente, è stata elaborata la mappatura della clientela delle sale giochi al momento dell’accesso ispettivo, con uan serie di identificazioni dei presenti.

In questo 2016 i controlli in questione sono stati ulteriormente intensificati sull’intero territorio. In particolare, nella prima metà del 2016 le imprese sottoposte a controllo sono state 18, per un complessivo di 140 macchine elettroniche. Questo ha permesso di individuare una società proprietaria di numerose slot-machines dislocate in molteplici esercizi commerciali della città e della provincia (regolarmente collegate alla piattaforma informatica dei Monopoli di Stato), che, a fronte di oltre 30 milioni di euro di giocate, ha omesso di dichiarare all’Erario i propri guadagni ammontanti ad oltre 1,3 milioni di euro.

Nel corso delle successive indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore Marco Imperato, i finanzieri sono risaliti al vero gestore ed amministratore di fatto della società, nel tempo schermato da due amministratori di diritto, entrambi teste di legno e nullatenenti. Al responsabile degli illeciti, oltre alla denuncia per reati tributari, sono state sequestrate somme di denaro, nonché beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 400.000 euro, equivalente all’evasione d’imposta realizzata.

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