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Federalismo Demaniale: il Comune chiede allo stato quattro edifici storici

Palazzo Solmi, chiesetta Ricci, ex caserme Garibaldi e Sant'Eufemia. L'assessore al patrimonio Fabio Poggi: "Con la cessione gratuita al Comune, lavori di riqualificazione altrimenti impossibili"

"Dateci questi beni, noi ci impegniamo a trovare le risorse necessario per valorizzarli". Così l'assessore al patrimonio del Comune di Modena Fabio Poggi alla presentazione dei quattro immobili di cui l'amministrazione chiederà la cessione da parte dello stato nell'ambito del federalismo demaniale: palazzo Solmi, chiesetta Ricci, ex Caserma Garibaldi e Sant'Eufemia sono finiti nel mirino per interventi di riqualificazione e rilancio con specifici progetti di valorizzazione. Per la maggiore, si tratterebbe di organizzare spazi con destinazione d'uso a uffici e funzioni pubbliche. Non c'è una stima precisa dell'importo totale dei lavori. Poggi si è detto ottimista riguardo il coinvolgimento di privati: "Con la finanza di progetto, i privati potranno intervenire e recuperare l'investimento riscuotendo un affitto dai fruitori degli immobili". 

Palazzo Solmi -  "Il progetto di riqualificazione di palazzo Solmi - spiega Poggi - che occupa un intero isolato e già contiene una pluralità di funzioni, potrà tenere conto delle esigenze di spazi della Soprintendenza che parzialmente lo occupa ora". Palazzo Solmi occupa un intero isolato delimitato dalle vie Emilia, Carteria, Badia e Sant'Eufemia. Esempio di pregevole architettura settecentesca, deriva dall'accorpamento di edifici che hanno avuto differente origine, destinazione e committenza. Nel diciottesimo secolo l'edificio ha subito importanti interventi che ne hanno determinato lo stato attuale, con l'abbattimento del portico su via Badia e la ristrutturazione della facciata su via Emilia. Nel 1930 al piano terra sono stati realizzati negozi e una sala cinematografica. Attualmente l'edificio è anche sede di abitazioni private e di associazioni culturali. La richiesta di attribuzione del Comune riguarda la porzione del complesso costituita da alcuni locali già venduti alla Soprintendenza dal Comune, che li ha alienati nell'88, e da soggetti privati.

Chiesetta Ricci. Per quanto riguarda la chiesetta Ricci, situata tra via Finzi e stradello Soratore, la richiesta di attribuzione è finalizzata ad attuare interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dell'edificio. Il Comune ha già pronto un progetto di ristrutturazione dell'ex cappella votiva ed è allo studio un percorso per valorizzare il fabbricato. Al valore architettonico dell'edificio di richiamo vandelliano per proporzioni, eleganza e sobrietà delle facciate, si aggiunge quello storico. La cappella contiene, infatti, le spoglie di alcuni dei più illustri esponenti di un importante famiglia modenese, tra i quali Ludovico Ricci (1742-1799), economista e ministro del duca Ercole III, a cui si deve la sistemazione dell'Archivio segreto del Comune di Modena, il Piano di riforma delle Opere Pie, il Piano di riforma dell'Estimo e la Corografia degli Stati estensi. La cappella contiene inoltre le vestigia di Giuseppe Ricci (1796-1832), già appartenente alla Guardia Nobile d'onore del duca estense Francesco IV e ingiustamente accusato di avere ordito un complotto contro il duca.

Federalismo Demaniale, gli immobili richiesti dal Comune

Ex caserma Garibaldi. L'ipotesi più accreditata è quella di trasferire in questa sede gli uffici della Prefettura, attualmente ubicati in viale Martiri della Libertà. L'ex Caserma è una porzione del fabbricato, parte dell'ex complesso abbaziale di San Pietro fondato nel 983, che per effetto di rifacimenti, ampliamenti e aggiunte, eseguiti nel corso dei secoli, rappresenta oggi un raro esempio modenese di architettura monastica del primo Rinascimento. In epoca napoleonica parte del monastero divenne caserma e Scuola nazionale del Genio e dell'Artiglieria. Nel 1821 il duca Francesco IV istituì l'Accademia nobile militare estense che nel 1824 venne insediata nell'ala del convento poi occupata dalla caserma Garibaldi. 

Ex caserma Sant'Eufemia -  Il progetto di valorizzazione prevederà opere di restauro conservativo e di riqualificazione al fine di destinare gli spazi a servizi per la collettività: gli interventi potranno essere coperti dalla partnership con soggetti privati e saranno conformi ai vincoli imposti dalla Soprintendenza. L'ex caserma è l'edificio attiguo alla chiesa e al monastero delle Benedettine di Sant'Eufemia. E' costituito da un corpo di fabbrica totalmente ristrutturato nel 1830 da Francesco IV, su progetto di Santo Cavani al quale probabilmente si affiancò anche Franceso Vandelli. Dapprima il fabbricato è stato adibito a caserma e scuderie dei Dragoni estensi, inoltre ospitava l'Economato militare e le carceri giudiziarie. Successivamente è stato destinato a vari usi tra cui caserma dei Carabinieri. 

 

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