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Family Day, servizi alle famiglie per andare oltre il sisma

A Sorbara l'ACLI ha concluso il progetto "Family Day", che è venuto incontro alle famiglie coinvolte nel sisma del 2012, attraverso percorsi per l'infanzia e per la maternità, facilitando l'ascolto, per andare oltre

Si è concluso martedì 24 giugno con una grande festa finale che ha coinvolto le famiglie di tutti i partecipanti “Family Life. Spazi e percorsi centrati sulla maternità e l’infanzia”, il progetto realizzato dalle ACLI presso la scuola materna parrocchiale di Sorbara. Nel corso dell'anno scolastico, da ottobre 2013 a giugno 2014, sono stati oltre 30 i bambini che hanno preso parte alle attività di doposcuola proposte da insegnanti, educatori e psicologi esperti dell'età dell'infanzia. Si è trattato di un progetto finanziato dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali (legge 383 del 7/12/2000) e realizzato dalle ACLI Emilia Romagna, ACLI Modena, UsACLI Emilia Romagna con la collaborazione delle ACLI Nazionali.

IL PROGETTO. Diverse sono state le attività proposte che hanno più volte visto il coinvolgimento diretto anche dei genitori: sport, movimento, musica, danza e gioco. Un modo divertente per imparare e divertirsi. Nello specifico il progetto prevedeva infatti la creazione di uno spazio, pensato “per e con” le famiglie, madri e bambini. Un luogo che offrisse servizi di supporto all’infanzia e alla maternità (pre-scuola, dopo-scuola, corsi di propedeutica musicale e percorsi di educazione motoria), integrandoli a percorsi innovativi di ascolto e orientamento (Life Family Group), finalizzati a valorizzare l’empowerment della famiglia e dei suoi componentI.

Il sostegno delle ACLI  – commenta Antonio Galli Pesenti, presidente provinciale ACLI Modenaè arrivato di nuovo in un territorio profondamente provato a seguito del sisma 2012, soprattutto per quanto riguarda le strutture dedicate all'infanzia e i relativi servizi. In un contesto in cui i danni riportati dalle diverse strutture scolastiche penalizzano l’offerta socio-educativa e di conseguenza le famiglie presenti sul territorio, l’esigenza di integrare e innovare la proposta educativa dedicata all’infanzia diventa fondamentale per supportare la ripresa dei bambini e dei ragazzi”.

E' stato un grande successo spiegano i quattro educatori coinvolti (Denis, insegnante di musica, Rosa, psicologa, Elena, collaboratrice doposcuola, Ruggero, insegnate di psicomotricità) - in termini di partecipazione e di risultati: più di 30 incontri, almeno 30 bambini iscritti e oltre 50, tra genitori e figli, presenti al primo incontro adulti/bambini. Abbiamo raggiunto gli obiettivi preposti: dare un supporto alle famiglie, insegnare ai bambini a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni attraverso diversi linguaggi e favorire l'interazione e l'ascolto reciproco tra genitori e figli. Ciò che è emerso con maggiore forza è stata la grande volontà di recuperare quella serenità minata dal sisma di due anni fa. Non se ne parla quasi più, anche se i segni lasciati si intravedono tra gli edifici e tra i ricordi, ma ciò che conta è la voglia di andare avanti insieme”.

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