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Cronaca

Adescamento su Tik Tok, indaga la Procura. L'allarme corre sui social

La foto profilo utilizzata dal presunto adescatore passa di mano in mano, ma le autorità non confermano nè smentiscono che corrisponda al reale volto dell'utente

I Carabinieri di Modena, su delega della Procura Distrettuale che è competente per questo tipo di reati, stanno indagando sul conto dell'uomo che nei giorni scorsi ha contattato in chat un bambino di 9 anni proponendo un incontro. L'alunno della scuola Giovanni XXIII di Modena è stato raggiunto da diversi messaggi da parte dello sconosciuto attraverso l'app Tik Tok, particolarmente in voga tra i giovanissimi. La persona in questione è stata identificata dall'Arma, che indaga con l'ipotesi di adescamento di minori.

Il caso ha generato non poca preoccupazione dapprima nell'ambiente scolastico del bambino, con l'invito della Preside ai genitori a prestare attenzione all'uso del social da parte dei figli, ma con il passare delle ore l'allarme si è esteso a macchia d'olio. Il volto usato come foto profilo su Tik Tok dal presunto adescatore è stato condiviso sui social ed etichettato come "pedofilo di Modena", raggiungendo migliaia di genitori in particolare attraverso Whatsapp.

I Carabinieri nè confermano nè smentiscono che la foto in questione corrisponda realmente al volto della persona indagata, che avrebbe potuto servirsi di una foto falsa per crearsi un'identità virtuale. Perciò vale la pena sottolineare nuovamente come l'uso cauto delle condivisioni online di dati "sensibili" non sia necessario solo per i giovani o giovanissimi, ma riguarda tutti, adulti compresi. 

Tecnologie per sconfiggere l'abuso di tecnologia

Oggi sul caso è intervenuto anche l’assessore alle politiche educative del Comune di Fiorano Modenese, Luca Busani, che ha rivolto un appello ai genitori: “L’uso dei social network -specialmente quelli dalla forte vocazione fotografica, come Instagram, TikTok e Lasso- deve avvenire solo con la supervisione di un adulto e comunque con estrema moderazione. Nei primi anni di scuola è importantissimo che i nostri ragazzi imparino a scrivere correttamente a mano libera, per stimolare l’uso della memoria, l’attenzione e contrastare così forme precoci di disgrafia. Sarebbe pertanto auspicabile la riscoperta di forme tradizionali e analogiche di comunicazione: scrivere lettere e letterine rappresenta un’esperienza di ben altro spessore educativo rispetto a un ‘messaggino’ telefonico; e allo stesso modo il confronto ‘de visu’ con gli interlocutori aiuta la socializzazione, migliora la proprietà di linguaggio e aumenta il senso di responsabilità dei più giovani".

"Proprio per contenere l’(ab)uso di questi dispositivi, vi ricordiamo che esistono diverse applicazioni gratuite –come ‘QualityTime’, ‘Your Hour’ ‘e Siempo’- che permettono di monitorare con precisione l’uso di smartphone e tablet ed eventualmente di bloccarne il funzionamento nel momento in cui si ecceda - suggerisce Busi - Simmetricamente, invitiamo tutti gli studenti in possesso di questi device a installare sia l’applicazione ‘Where Are U’, che in caso di emergenza segnalerà automaticamente al numero unico 112 la propria posizione, sia ‘YouPol’, app che permette agli utenti di interagire con la Polizia di Stato, inviando segnalazioni relative a episodi di bullismo e di spaccio di sostanze stupefacenti".

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