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Cronaca

La Modena in bianco e nero di Simone Pellegrini. Il giovane fotografo modenese ci racconta la sua arte

Il giovane e talentuoso Simone Pellegrini è uno dei fotografi più seguiti della città con quasi 2.000 followers su Facebook. Ci ha raccontato come vede la città di Modena attraverso il suo obiettivo

Simone Pellegrini è uno dei più giovani talenti della fotografia modenese, con una pagina facebook seguita da quasi 2.000 persone. Con lui voglio iniziare una serie di articoli sui fotografi di Modena e su come vedono la città attraverso l'obiettivo. Ecco la mia intervista al talentuoso Simone. 

Da dove nasce la tua passione e perché hai scelto la strada della fotografia?

Fin da piccolo mi è sempre piaciuto girare con una fotocamera in mano, in quel caso una semplicissima digitale compatta, ovviamente non mi ponevo ancora la domanda “perché mi piace fotografare?”, ero solo entusiasta di poter tornare a casa e riguardare i luoghi in cui ero stato.  Con il tempo però, ho notato che questo mio gesto di scattare si faceva sempre più presente nella mia vita. In più, ho iniziato ad appassionarmi alle fotografie in bianco e nero che realizzava un mio zio nei suoi lunghi viaggi in medio-oriente. Questa passione nasce anche dal desiderio, di voler provare, in qualche modo, a creare una realtà che sia mia personale, con i miei sentimenti, i miei stati d’animo in determinati momenti della vita. Una realtà fatta con le mie parole, che in questo caso sono le mie fotografie, anche se effettivamente, non da molto tempo ho iniziato anche a scrivere per esprimere le mie emozioni in un'altra forma. Ho scelto questa strada perché penso che la vita, la realtà di questo mondo, senza arte, sia troppo pesante da mandare giù.  A volte, l’uomo, io in primis, ha bisogno di sapere che esista un “mondo” parallelo a quello reale, il mondo dell’arte.  Un mondo che ti permetta di viaggiare con la testa, che ti permetta di sentire emozioni e percepire sensazioni uniche, nascondendo, anche per pochi minuti, tutte le angosce e i pensieri della cosiddetta “vita reale”. Dicono che noi artisti a volte siamo proprio in un mondo a parte, me lo sono sentito dire diverse volte, “tu a volte vivi proprio su un altro pianeta”, quasi come una critica, “bè io non credo sia così sbagliato questo modo di vivere, sappiatelo”.


Oggi tutti abbiamo almeno una fotocamera da cellulare, come si fa a distinguere un fotografo professionista da uno improvvisato?

Purtroppo è vero, oggi siamo tutti fotografi, basta avere una qualsiasi semplice fotocamera con la quale possiamo scattare una fotografia, e se siamo fortunati riusciamo a scattare anche una bella fotografia.  Da un lato questo fattore è negativo, perché tanta gente si crede fotografa pur non avendo molta affinità nè tecnica, nè artistica.  Dall’altro è positivo, per chi ci mette davvero se stesso, perché il livello base si divulga molto, si ampia, ed i pochi che hanno quel qualcosa in più da dire e da mostrare riescono a distinguersi con più facilità. C’è una grande differenza fra realizzare una bella fotografia, e realizzare una buona fotografia.  La bella fotografia la guardi e pensi “che bella, posso usarla come sfondo su tablet, smartphone, pc ecc”, invece la buona fotografia la osservi attentamente, senza nemmeno esclamare un “che bella”, una buona fotografia deve saper parlare, suscitarti emozioni, stati d’animo e sentimenti, ma, suscitandoti anche delle domande. La buona fotografia è un’opera a tutti gli effetti.

La Modena in bianco e nero di Simone Pellegrini

Guardando Modena, cosa cogli maggiormente? (edifici, persone, scene, momenti)

Premettendo il fatto che non ho mai osservato Modena davvero attentamente, forse per il semplice fatto che non sono e non mi sento modenese, quando mi capita di dover parlare di Modena attraverso le mie fotografie mi concentro sulla sua intimità, la vedo come una città “piccola e silenziosa”, forse questa mia visione è dovuta all’aver vissuto un anno a Milano.  Penso a Modena come ad una città “intima”, che mi ha accolto con calore, pur non rappresentando le mie radici. Di solito mi viene da cogliere dei momenti, degli istanti, magari facendo interagire fra di loro persone ed edifici.


Quanto tempo ci vuole per fare una perfetta? Qual'è il tempo massimo che hai usato in passato e in quale occasione è successo?

Non c’è assolutamente un tempo minimo nè massimo per fare una fotografia “perfetta”. Secondo me è sbagliato parlare di fotografia perfetta, la fotografia perfetta non esiste, come non esiste la perfezione nella vita, fortunatamente.  A volte nella fotografia basta davvero saper cogliere l’attimo, come altre volte è opportuno aspettare ore quel momento giusto, fermo immobile con la tua fotocamera sul cavalletto, soprattutto se si fa fotografia paesaggistica a livelli professionali. Se non ricordo male il tempo più lungo che ho dedicato ad uno scatto è stato sul lago di Garda, a Sirmione, con i piedi completamente nell’acqua, aspettando che la posizione e la luce del sole collaborasse con i movimenti dell’acqua.  Credo di aver aspettato più o meno un ora per portare a casa lo scatto finale.


Che fotocamera/e utilizzi? Quali consigli daresti ad un aspirante fotografo? Bisogna studiare o basta il talento?

Io uso la Canon 7D come mezzo fotografico.  Essendo ancora un giovanissimo fotografo non posso ovviamente dare lezioni di vita ad un aspirante fotografo, ma di sicuro posso dirvi che, per fare il fotografo, in primis, ci vuole molta passione, sensibilità, capacità di cogliere momenti e “frame” interessanti. Come disse un grande fotografo: “ Fotografare; È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.” (da Henri Cartier-Bresson, Contrasto, 2004). Avere talento è ovviamente una buona partenza, ma studiare ha una grande rilevanza.



Come fa oggi un giovane a promuovere le sue fotografie? Pensi che i social network aiutino in questo o si perde la qualità in cambio della commercializzazione del prodotto?

Ovviamente oggi la strada che permette una super promozione e visibilità dei propri lavori è quella dei social network, difatti sono colmi di fotografie.
I social network possono aiutarti a farti conoscere, ma non sono il luogo dove poter esporre della ottima qualità, strada questa da percorrere tramite le esposizioni.


Hai mai esposto? Dove ti piacerebbe esporre?

Ho realizzato tre esposizioni, due personali e una collettiva. La prima personale l’ho realizzata nel Gennaio 2014 presso ArmoniaYoga, un centro Yoga di Modena, dove esposi 9 scatti naturalistici.  La seconda personale invece l’ho realizzata il 25 Gennaio 2015 al Caffè delle Passioni di Modena, dove ho presentato 32 scatti di varia natura. La mostra collettiva realizzata con Fondazione Fotografia Modena, presso il Foro Boario, il 19 Giugno 2015. Mi piacerebbe esporre nel mio paese natale, Frascati, in provincia di Roma. Non ci sono posti e luoghi preferiti che mi piacerebbe intrappolare in fotografie, cerco di catturare immagini in qualsiasi luogo che riesca a trasmettermi qualcosa.    


Quali posti ti piacerebbe fotografare? Che progetti hai per il futuro?

Progetti per il futuro, detto in modo semplice e diretto: Far conoscere e apprezzare le mie fotografie al maggior numero di presone possibile, raccontare alla gente me stesso attraverso le mie fotografie.  Mi sto dedicando e appassionando anche alla fotografia di ritratto, mi piace cogliere varie espressioni e sguardi delle persone. Realizzo così dei servizi fotografici ritrattistici nel mio piccolo studio. Spero con il tempo di poter aprire un vero e proprio studio fotografico.

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