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Cronaca Sassuolo

Tangenti sull'ex Falck: Panorama svela una pista tutta modenese

Il caso giudiziario che ha coinvolto il consigliere regionale lombardo Filippo Penati (Pd) scende fino a Modena: secondo il settimanale, il mediatore tra imprenditori e Ds sarebbe stato l'ex sindaco di Sassuolo Gian Paolo Salami

I soldi delle tangenti pagate a Sesto San Giovanni per potere costruire nell'area ex Falck sarebbero finiti ai Democratici di Sinistra: circa due milioni di euro sarebbero stati incassati dalla dalla Società Immobiliare Modenese, forziere dei Ds, grazie ai buoni uffici di Gianpaolo Salami, ex-sindaco di Sassuolo. Questa la ricostruzione effettuata dei giornalisti di Panorama che avrebbero tentato di battere la strada percorsa dalle tangenti versate da Piero di Caterina e Giuseppe Pasini: i due imprenditori lombardi hanno svelato alle Fiamme Gialle e alla Procura della Repubblica il sistema di mazzette che ha toccato la giunta comunale di Sesto coinvolgendo anche Filippo Penati, ex sindaco di Sesto san Giovanni nonché ex braccio destro di Pier Luigi Bersani.

INCHIESTA - Attualmente, l'inchiesta coinvolge una ventina di persone, tra i quali i modenesi Omer degli Esposti, numero due del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna e l'ex primo cittadino sassolese Gian Paolo Salami: su quest'ultimo verte l'ipotesi che la pista di tangenti porti direttamente alla Società Immobiliare Modenese.

MAZZETTE - Secondo il noto settimanale, Salami, fungendo da "consulente immobiliare", avrebbe incassato complessivamente, come ricompensa per mediazione, ben 2 milioni 400mila euro, tangenti che Luca Pasini, figlio dell'accusatore di Penati, versò per accedere agli appalti dell'ex Falck. I versamenti andarono alla Aesse e alla Fingest, società di cui Salami era socio al 50% con Francesco Agnello, anch'egli indagato: allo stesso tempo, Salami era anche socio della Cooperativa Immobilare Modense dei Ds, utilizzata dal partitone per gestire il proprio patrimonio immobiliare di circoli e case del popolo. Salami avrebbe girato 2,1 di quei 2,4 milioni di euro alla Società Immobilare Modenese per incrementare la partecipazione della Cooperativa Immobiliare Modenese nella stessa. Ma per il settimanale Panorama, lo scopo di questa operazione era semplicemente quello di rimpolpare le esangui casse dei Ds. I diretti interessati, dal canto loro, smentiscono la ricostruzione giornalistica, giudicata priva di fondamento, e annunciano querela.

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