GMG: i ragazzi di Modena raccontano le loro esperienze

"Ne è valsa la pena?" è stata la domanda che i ragazzi modenesi che hanno partecipato alla GMG si sono posti più frequentemente; le condizioni climatiche difficilissime con picchi di 42 gradi, la mancanza di organizzazione che ha comportato spesso lo scarseggiare addirittura dell'acqua, le tempeste improvvise e gli alloggi poco confortevoli hanno creato non pochi problemi dal punto di vista dello sforzo fisico e psicologico, ma proprio queste difficoltà hanno permesso ai ragazzi di stringere legami fortissimi sia tra Parrocchie modenesi, sia con gente proveniente da ogni parte del mondo. Il 95 % dei paesi erano rappresentati e i nostri giovani concittadini hanno avuto la possibilità di stringere amicizia con abitanti della Micronesia, solo coi francesi le relazioni non sono andate benissimo, ma questa non è una novità. La risposta alla domanda è apparsa chiara al ritorno: ne è valsa eccome la pena. I ragazzi ci hanno rivelato che è stata un'esperienza assolutamente unica per il suo multiculturalismo irripetibile, per il clima di collaborazione e solidarietà: non era affatto necessario conoscersi per aiutarsi nel bisogno. "Eravamo due milioni di bravi ragazzi" le parole di uno dei partecipanti. Un altro aspetto che è emerso in modo rilevante è quello della condivisione della preghiera che ha fatto scoprire nuove motivazioni ed emozioni a chi ormai era abituato a pregare sempre solo nella propria Parrocchia. Nemmeno gli 'Indignados' sono riusciti a rovinare il clima di festa e anzi, sono stati letteralmente annullati dall'indifferenza e dal clima di pace che regnava tra i ben più numerosi ragazzi della GMG.