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Cronaca Via Giuseppe Malmusi, 52

Occupato l'ex cinema Olympia, il Guernica arriva per restare

Il collettivo occupa l'immobile di via Malmusi, chiuso da ormai 15 anni e tutelato dalla Sovrintendenza, per rilanciare la propria battaglia per il recupero degli spazi degradati. L'interno della sala è ridotta ad un cumulo di macerie, si salva solo il mosaico di Giberti

Ad una settimana di distanza dall'occupazione temporanea dell'ex GB Ricambi di via dell'Industria, come preannunciato, il collettivo Guernica invade un nuovo edificio abbandonato della città. Si tratta dell'ex cinema Olympia di via Malmusi, chiuso ormai dal lontano 2002 e in completo stato di abbandono. A differenza dell'iniziativa dello scorso weekend, tuttavia, questa occupazione non ha carattere temporaneo: l'intenzione del collettivo è quella di restare.

I militanti del gruppo antagonista sono arrivati ieri nel primo pomeriggio e hanno aperto l'edificio, scoprendo così un cumulo di macerie. Ai 15 anni di abbandono si è infatti aggiunta una vera e propria opera di distruzione della sala cinematografica, con lo smantellamento di tutte le file di poltrone e di gran parte dei pannelli che ricoprivano le pareti. La platea è infatti un enorme cumulo di detriti.

Nell'atrio sono iniziate le operazioni di pulizia, che hanno permesso di realizzare nella serata il primo degli eventi programmati dal Guernica, una festa che sarà replicata anche questa sera. I membri del collettivo hanno anche incontrato alcuni residenti, da alcuni dei quali sono giunte anche parole di apprezzamento. Evidentemente di altro avviso, invece, le forze dell'ordine, che ieri sera hanno svolto un primo sopralluogo. Non trattandosi di un'iniziativa di un solo fine settimana – che lo scorso fine settimana è stata tollerata senza interventi – in queste ore la Questura deve già valutare le opzioni per un eventuale sgombero.

Il Guernica occupa l'ex cinema Olympa - Modena 4/11/2017

L'edificio è di proprietà privata e tutelato dalla Sovrintendenza. L'attuale aspetto è frutto del progetto di metà anni '50, siglato dagli architetti Mario Pucci e Vinicio Vecchi. Oggi tuttavia l'unico elemento che si è conservato – fortunatamente – è il mosaico di Luciano Giberti, compianto artista modenese che ha realizzato diverse opere che si possono ancora ammirare presso il Tribunale, l'Autostazione o l'ex cinema Principe. Il resto dell'immobile è in condizioni piuttosto precarie e negli ultimi 15 anni non è emersa alcuna intenzione di riqualificazione.

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