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Cronaca

Cellule staminali per “riparare” l'occhio, approvato il farmaco modenese

L’Europa approva Holoclar®, il primo farmaco a base di cellule staminali della storia: ed è made in Modena. La collaborazione tra la ricerca pubblica e una solida realtà farmaceutica privata ha permesso di raggiungere un risultato straordinario

La Commissione Europea ha notificato a Chiesi Farmaceutici S.p.A. l’autorizzazione condizionata per l’immissione in commercio di Holoclar®, una terapia avanzata a base di cellule staminali autologhe in grado di restituire la vista a pazienti con gravi ustioni della cornea, prodotta nei laboratori di Holostem Terapie Avanzate s.r.l., spin off dell’Università di Modena e Reggio Emilia, presso il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” (CMR) dell’ateneo modenese.

Alla base di Holoclar® ci sono più di vent’anni di ricerca, condotta da un team di scienziati di fama internazionale nel campo della biologia delle cellule staminali epiteliali. La direttiva europea 1394/2007 equipara sostanzialmente le terapie avanzate cellulari ai farmaci e prevede, tra le altre cose, che le terapie cellulari possano essere prodotte solo in officine farmaceutiche certificate GMP (Good Manufacturing Practice). 

A spiegare come funziona Holoclar® è la professoressa Graziella Pellegrini, Coordinatrice della terapia cellulare al CMR nonché direttrice R&D e cofondatrice di Holostem, che ha ideato, insieme al professor De Luca, tutte le fasi di sviluppo del prodotto: “Dopo aver messo a punto colture cellulari a base di cellule staminali epiteliali per la cura di diverse patologie a carico degli epiteli di rivestimento, dalla pelle per i grandi ustionati alla ricostruzione dell’uretra, abbiamo scoperto che le cellule staminali che consentono la rigenerazione della cornea risiedono in una piccola area al confine tra la cornea (la parte trasparente al centro dell’occhio) e la congiuntiva (la parte bianca attigua) che si chiama limbus”.

“Se almeno in uno dei due occhi del paziente è rimasto anche un residuo piccolissimo di limbus non danneggiato – prosegue Grazziella Pellegrini - siamo in grado di ricostruire in laboratorio l’epitelio che ricopre la superficie corneale, grazie alle cellule staminali raccolte da una biopsia di 1-2 mm2. Questo lembo di epitelio, Holoclar® appunto, che assomiglia ad una sorta di lente contatto, viene poi trapiantato nel paziente e consente di ottenere una cornea trasparente stabile nel tempo e un pieno recupero della capacità visiva, senza provocare nessuna reazione di rigetto perché costituito dalle cellule del paziente stesso”.

Intanto la ricerca d’eccellenza a Modena non si ferma. Il prossimo obiettivo del team di ricercatori e imprenditori emiliani è quello di sviluppare nuovi prodotti di terapie avanzate, come la terapia genica per la cura dell’Epidermolisi Bollosa o “Sindrome dei Bambini Farfalla”, applicata fino ad ora con successo sui primi due pazienti al mondo. E sviluppare nuovi protocolli sperimentali e clinici con altre cellule staminali degli epiteli di rivestimento come congiuntiva, uretra, mucosa orale ed epiteli respiratori.

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