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Cronaca

Tav Mediopadana, cosa cambia per i viaggiatori modenesi?

La nuova stazione reggiana per l'Alta Velocità potrebbe modificare la futura mobilità anche per la nostra provincia. Domenica si inaugurano le prime corse di Trenitalia ed Italo, ma per fortuna Modena non subisce 'tagli'

Passata sotto silenzio nelle cronache modenesi, il prossimo 9 giugno inaugurerà la stazione Mediopadana di Reggio Emilia (Mancasale), unica fermata in linea dell’alta velocità ferroviaria nel tratto Milano-Bologna. Uno snodo ferroviario importante, che di riflesso interesserà anche i viaggiatori modenesi, dal momento che, insieme alle nuove stazioni di Bologna AV e Bologna Mazzini, modificherà nel medio periodo la geografia del trasporto ferroviario.

La stazione è posta parallelamente all'autostrada A1, a circa 4 km dal centro di Reggio Emilia ed è opera dell'architetto Santiago Calatrava, ormai aficionado reggiano. La struttura, di quasi 500 metri di lunghezza, si sviluppa su due livelli: uno inferiore, a cui si accede dall’esterno, destinato ad ospitare i servizi propri della stazione, e quello superiore per i binari, il tutto racchiuso da un'avveniristica copertura con travi in acciaio bianco, dall'andamento sinusoidale. Sicuramente un'opera di grande impatto, come i vicini ponti autostradali e il nuovo casello.

Purtroppo della stazione Mediopadana si stanno occupando anche i tribunali, tra l'inchiesta della Procura di Reggio Emilia per infiltrazione mafiose nel cantiere e la controversia sui pagamenti tra la costruttrice friulana Cimolai e la modenese Siderpress. Ma aldilà di questi fatti, l'hub ferroviario pensato per servire l'area urbana dell'Emilia centrale e della bassa lombarda è pronto ad aprire i battenti. Lo farà ufficialmente domenica prossima, con l'attivazione di 16 treni di Trenitalia e di Italo. Le principali mete direttamente raggiungibili ad oggi saranno: Torino (stazione Porta Susa), Milano in circa 45 minuti (stazioni Rogoredo, Centrale e Porta Garibaldi), Bologna in circa 20 minuti (stazione Centrale), Firenze (stazione Santa Maria Novella), Roma in circa 2 ore e 20 minuti (stazioni Termini e Tiburtina), Napoli, Salerno e dorsale Adriatica.

L'obiettivo di svincolare l'alta elocità dalle linee tradizionali non rivoluzionerà sostanzialmente le abitudini dei modenesi: come confermato dal nuovo orario estivo di Trenitalia in vigore proprio dal 9 giugno, i treni veloci che oggi fermano a Modena non subiranno per ora  variazioni – contrariamente a quanto accaduto a Parma, che perderà alcune corse. Anzi, con particolare riferimento alle contemporanee inaugurazioni delle stazioni bolognesi, il trasporto regionale dovrebbe beneficiarne e i collegamenti per i pendolari dovrebbero – il condizionale è sempre d'obbligo – diventare più fluidi.

Cambieranno le abitudini dei modenesi che si spostano per prendere i treni Alta Velocità? Presto per dirlo, ma pare di no. Chi oggi si muove su Bologna per salire su una Freccia o su Italo (prevalentemente in direzione sud) probabilmente continuerà a farlo, visto i collegamenti ferroviari più agevoli. Per raggiungere la nuova Mediopadana pare infatti che l'automobile sia il mezzo migliore, dal momento che la stazione è scollegata dalla linea ferroviaria regionale e lo diverrà solo a fine anno, ma solo sulla tratta Reggio-Guastalla. Certo è che, per buona parte dell'area orientale della nostra provincia e per la comodità all'autostrada del Sole, il nuovo hub di Mancasale si candida a diventare un polo attrattivo che porebbe riservare sorprese.

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